Contributo alla definizione di un modello sismo-stratigrafico in un tratto delle pieghe ferraresi

Ferraccioli, Annalisa (2019) Contributo alla definizione di un modello sismo-stratigrafico in un tratto delle pieghe ferraresi. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Geologia e territorio [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
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Abstract

L’area delle pieghe ferraresi genera un alto strutturale del substrato Miocenico con riduzione o assenza dei sovrastanti sedimenti terziari, erosi nel Pleistocene medio durante l’emersione di quest’area. Questa particolarità è presente a Casaglia dove il substrato si trova a profondità di circa 130 m, generando un picco nelle curve H/V a frequenza di 0.80 Hz. Nel presente lavoro abbiamo sperimentato se i metodi di prospezione sismica tradizionalmente impiegati per gli studi di risposta sismica locale (metodi che studiano le amplificazioni per risonanza e le rigidezze dei terreni) possono essere usati anche per le ricostruzioni dell’assetto stratigrafico di bacini sedimentari profondi, studiando le variazioni delle frequenze di risonanza e delle rigidezze dei terreni con la profondità. Questi metodi sono stati usati con profitto in altri contesti (valli alpine) dove i contrasti di impedenza sono molto marcati, mentre sono meno usati per ricostruire gli assetti stratigrafici in ambienti di bassa pianura, aventi contrasti di impedenza meno marcati. Nello specifico si sono condotte 33 acquisizioni HVSR, integrate a 7 acquisizioni ReMi e 13 acquisizioni ESAC tratte dal lavoro di Mantovani et al. (2019) durante uno studio di risposta sismica locale. Le indagini sono state effettuate lungo due linee quasi parallele, lunghe rispettivamente 28 e 27 km, con inizio ad Occhiobello (Rovigo) e termine a Cento (Ferrara), aventi andamento circa perpendicolare a quello delle pieghe ferraresi. Ci siamo concentrati sulla definizione delle rigidezze dei terreni (attraverso la misura della Vs) e sulla mappatura dei principali riflettori sismici fino a grande profondità. Riconoscere i riflettori sismici a grande profondità è importante negli studi di risposta sismica locale, perché possono generare fenomeni di intrappolamento delle onde sismiche per riflessione, che determinano un allungamento della durata del moto sismico, rendendolo potenzialmente più dannoso a parità di magnitudo.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Ferraccioli, Annalisa
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum A: Rischio idrogeologico
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
bedrock,risposta sismica locale,HVSR,ReMi,pieghe ferraresi,Pianura Padana,risonanza 2D,Casaglia,gradiente di velocità,curve H/V,rumore sismico ambientale
Data di discussione della Tesi
12 Dicembre 2019
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