Identificazione automatica del freezing del cammino nella malattia di Parkinson: confronto sperimentale della performance di diversi algoritmi proposti in letteratura

Pavone, Mariangela (2019) Identificazione automatica del freezing del cammino nella malattia di Parkinson: confronto sperimentale della performance di diversi algoritmi proposti in letteratura. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria biomedica [LM-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract

Il morbo di Parkinson è una delle malattie neurodegenerative più diffuse ed è estremamente invalidante perché comporta deficit psicologici e motori. Uno dei sintomi più problematici è il freezing degli arti inferiori che compromette la deambulazione dei soggetti che ne sono affetti ed è la causa più frequente di cadute nei Parkinsoniani. Data la gravità del fenomeno e grazie al crescente uso di sensoristica indossabile in campo clinico, molteplici algoritmi sono stati implementati per identificare automaticamente gli istanti di freezing a partire da misure inerziali. Tuttavia, nessuno studio ha comparato le performance dei diversi algoritmi al fine di fornire istruzioni pratiche di utilizzo. L’obiettivo di questa tesi è quello di individuare i lavori presenti in letteratura per la detezione del freezing del cammino su soggetti Parkinsoniani tramite sensori inerziali, implementarli e confrontarne tra loro le performance. Per questo lavoro sono stati considerati 5 pazienti, cui è stato chiesto di camminare per 6 minuti con 5 sensori inerziali applicati su tronco, caviglie e piedi. A valle di una revisione sistematica della letteratura inerente agli algoritmi di identificazione del freezing a partire da misure inerziali sono stati identificati e implementati 8 algoritmi. Le performance degli algoritmi sono state valutate in termini di sensitività, falsi positivi, accuratezza e ripetibilità in relazione al diverso criterio implementativo, ovvero posizione del sensore, variabile analizzata e dominio. Dai risultati si evince che, nell’identificazione degli eventi di FOG il posizionamento dei sensori posti su caviglia e piede danno performance migliori, rispetto a quando vengono posizionati sul tronco. Per quanto riguarda la variabile analizzata, invece, gli algoritmi che sfruttano l’accelerazione sono da preferire a quelli che usano la velocità angolare. In base al dominio, performance differenti si osservano nel dominio del tempo e in quello della frequenza.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Pavone, Mariangela
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Parkinson,Freezing del cammino,Sensori inerziali,Algoritmi,Analisi sperimentale,Sensitività,Accuratezza
Data di discussione della Tesi
2 Ottobre 2019
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