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Abstract
L’attività elettrica del cuore, che consiste nella sistole e nella diastole, è associata a un segnale elettrico: il potenziale d’azione. Quest’ultimo può essere rilevato tramite l’elettrocardiografo, che registra la traccia dell’attività elettrica mediante 12 derivazioni. Rispetto alla convenzionale apparecchiatura, i nuovi elettrocardiografi portatili presentano dei vantaggi in termini di dimensioni, utilità ed efficacia. Si tratta, infatti, di dispositivi meno ingombranti, portatili, indossabili, che possono essere usati in contesti extra-ospedalieri e che, pertanto, consentono di registrare gli impulsi cardiaci sia per lunghi sia per brevi periodi di tempo e di rilevare in modo più preciso le aritmie. I suddetti dispositivi sono classificati in due gruppi: a cavo singolo e a due o più derivazioni.
I primi sfruttano dita, pollice, polso o palmo per acquisire i segnali elettrici e vengono utilizzati per rilevare ritmi cardiaci per brevi periodi di tempo. I secondi si avvalgono di cerotti/elettrodi posizionati sul torace e sono impiegati per misurare ritmi cardiaci per lunghi periodi.
Poiché l’anomalia cardiaca è un disturbo frequente, è bene implementare e ottimizzare l’utilizzo di tali dispositivi portatili, potenziando l’acquisizione la memorizzazione e trasmissione dei tracciati ECG, rese possibili dalle innovazioni nei campi della microelettronica e dell’elaborazione e trasmissione del segnale.
Abstract
L’attività elettrica del cuore, che consiste nella sistole e nella diastole, è associata a un segnale elettrico: il potenziale d’azione. Quest’ultimo può essere rilevato tramite l’elettrocardiografo, che registra la traccia dell’attività elettrica mediante 12 derivazioni. Rispetto alla convenzionale apparecchiatura, i nuovi elettrocardiografi portatili presentano dei vantaggi in termini di dimensioni, utilità ed efficacia. Si tratta, infatti, di dispositivi meno ingombranti, portatili, indossabili, che possono essere usati in contesti extra-ospedalieri e che, pertanto, consentono di registrare gli impulsi cardiaci sia per lunghi sia per brevi periodi di tempo e di rilevare in modo più preciso le aritmie. I suddetti dispositivi sono classificati in due gruppi: a cavo singolo e a due o più derivazioni.
I primi sfruttano dita, pollice, polso o palmo per acquisire i segnali elettrici e vengono utilizzati per rilevare ritmi cardiaci per brevi periodi di tempo. I secondi si avvalgono di cerotti/elettrodi posizionati sul torace e sono impiegati per misurare ritmi cardiaci per lunghi periodi.
Poiché l’anomalia cardiaca è un disturbo frequente, è bene implementare e ottimizzare l’utilizzo di tali dispositivi portatili, potenziando l’acquisizione la memorizzazione e trasmissione dei tracciati ECG, rese possibili dalle innovazioni nei campi della microelettronica e dell’elaborazione e trasmissione del segnale.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Iacoponi, David
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Attività elettrica cardiaca,Elettrocardiografo,Aritmie,Tracciato ECG
Data di discussione della Tesi
2 Ottobre 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Iacoponi, David
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Attività elettrica cardiaca,Elettrocardiografo,Aritmie,Tracciato ECG
Data di discussione della Tesi
2 Ottobre 2019
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