Bassi, Mattia
(2019)
Studio sperimentale su un innovativo trattamento biopolimerico antisale contro il degrado dei materiali nell'architettura antica.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria edile - architettura [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
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Abstract
La cristallizzazione dei sali all’interno dei materiali porosi da costruzione quali pietre, mattoni, intonaci, malte e calcestruzzo, è fonte di danno e di conseguente perdita del nostro patrimonio culturale. Questo danno è legato alla pressione di cristallizzazione che nasce all’interfaccia tra i cristalli di sale in crescita e la parete dei pori: questa pressione, dovuta a forze repulsive tra le due superfici, spesso supera la resistenza a trazione dei materiali, provocandone il danneggiamento. In questo lavoro viene analizzata la risposta di diversi substrati porosi alla cristallizzazione salina in seguito al trattamento dei materiali con una soluzione biopolimerica a base di chitosano, combinata con un trattamento consolidante con fosfato di idrogeno biammonico (DAP), volto a prevenire la dissoluzione del materiale e ad agire come ancoraggio per il rivestimento polimerico. Ci si aspetta che questo trattamento combinato elimini la repulsione tra i cristalli di sale e la parete dei pori, alleviando quindi la pressione interna. Il trattamento è stato applicato a substrati quali laterizi e pietre calcaree, in particolare calcare globigerina e pietra leccese, che sono stati sottoposti a test di cristallizzazione con solfato di sodio, ottenendo risultati diversi ma in generale promettenti, specialmente sulle pietre, lasciando aperte diverse possibilità di studi e approfondimenti futuri.
Abstract
La cristallizzazione dei sali all’interno dei materiali porosi da costruzione quali pietre, mattoni, intonaci, malte e calcestruzzo, è fonte di danno e di conseguente perdita del nostro patrimonio culturale. Questo danno è legato alla pressione di cristallizzazione che nasce all’interfaccia tra i cristalli di sale in crescita e la parete dei pori: questa pressione, dovuta a forze repulsive tra le due superfici, spesso supera la resistenza a trazione dei materiali, provocandone il danneggiamento. In questo lavoro viene analizzata la risposta di diversi substrati porosi alla cristallizzazione salina in seguito al trattamento dei materiali con una soluzione biopolimerica a base di chitosano, combinata con un trattamento consolidante con fosfato di idrogeno biammonico (DAP), volto a prevenire la dissoluzione del materiale e ad agire come ancoraggio per il rivestimento polimerico. Ci si aspetta che questo trattamento combinato elimini la repulsione tra i cristalli di sale e la parete dei pori, alleviando quindi la pressione interna. Il trattamento è stato applicato a substrati quali laterizi e pietre calcaree, in particolare calcare globigerina e pietra leccese, che sono stati sottoposti a test di cristallizzazione con solfato di sodio, ottenendo risultati diversi ma in generale promettenti, specialmente sulle pietre, lasciando aperte diverse possibilità di studi e approfondimenti futuri.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Bassi, Mattia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Cristallizzazione salina,Solfato di sodio,Pressione di cristallizzazione,Materiali porosi,Idrossiapatite,Chitosano,Biopolimeri,pietra leccese,calcari,globigerina,laterizi
Data di discussione della Tesi
23 Luglio 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Bassi, Mattia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Cristallizzazione salina,Solfato di sodio,Pressione di cristallizzazione,Materiali porosi,Idrossiapatite,Chitosano,Biopolimeri,pietra leccese,calcari,globigerina,laterizi
Data di discussione della Tesi
23 Luglio 2019
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