Urbini, Leonardo
(2019)
Interpretare per l'Office français de protection pour réfugiés et apatrides: sfide professionali tra neutralità e imparzialità.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Mediazione linguistica interculturale [L-DM270] - Forli', Documento ad accesso riservato.
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Abstract
La figura dell’interprete si rivela particolarmente necessaria in quei contesti in cui la comunicazione incide sulla vita e sul destino di una persona, in cui una traduzione può aiutare o salvare una persona “vulnerabile”. È il caso, questo, della richiesta d’asilo dei rifugiati, cercatori di speranza in un paese diverso dal proprio, di cui, nella maggior parte dei casi, non conoscono la lingua madre. Per agevolare, gestire e perseguire l’impegno preso a livello globale con la Convenzione di Ginevra del 1951, in Francia viene fondato l’Office français de protection des réfugiés et apatrides, OFPRA, organo attorno al quale si sviluppa il presente elaborato. La presenza dell’interprete all’OFPRA e il poterne beneficiare è indispensabile per permettere al richiedente di avere il sostegno necessario per potersi esprimere e spiegare le proprie motivazioni al momento del colloquio con gli agenti di protezione. L’interprete in quanto tale non si sottrae a perplessità soprattutto per quanto riguarda la formazione specifica e specializzata in questo campo che, ad oggi, non esiste; inoltre, si deve confrontare costantemente con la difficoltà di mantenere una posizione neutrale, o quantomeno imparziale, durante la prestazione del suo servizio. Quest’ultima si presenta come una questione cruciale sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano. Le situazioni che l’interprete deve mediare, essendo cariche di contenuto emotivo, possono alterare la sua neutralità e imparzialità che invece sono basilari per una resa corretta e trasparente.
Abstract
La figura dell’interprete si rivela particolarmente necessaria in quei contesti in cui la comunicazione incide sulla vita e sul destino di una persona, in cui una traduzione può aiutare o salvare una persona “vulnerabile”. È il caso, questo, della richiesta d’asilo dei rifugiati, cercatori di speranza in un paese diverso dal proprio, di cui, nella maggior parte dei casi, non conoscono la lingua madre. Per agevolare, gestire e perseguire l’impegno preso a livello globale con la Convenzione di Ginevra del 1951, in Francia viene fondato l’Office français de protection des réfugiés et apatrides, OFPRA, organo attorno al quale si sviluppa il presente elaborato. La presenza dell’interprete all’OFPRA e il poterne beneficiare è indispensabile per permettere al richiedente di avere il sostegno necessario per potersi esprimere e spiegare le proprie motivazioni al momento del colloquio con gli agenti di protezione. L’interprete in quanto tale non si sottrae a perplessità soprattutto per quanto riguarda la formazione specifica e specializzata in questo campo che, ad oggi, non esiste; inoltre, si deve confrontare costantemente con la difficoltà di mantenere una posizione neutrale, o quantomeno imparziale, durante la prestazione del suo servizio. Quest’ultima si presenta come una questione cruciale sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano. Le situazioni che l’interprete deve mediare, essendo cariche di contenuto emotivo, possono alterare la sua neutralità e imparzialità che invece sono basilari per una resa corretta e trasparente.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Urbini, Leonardo
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
OFPRA,neutralità,imparzialità,rifugiati
Data di discussione della Tesi
11 Luglio 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Urbini, Leonardo
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
OFPRA,neutralità,imparzialità,rifugiati
Data di discussione della Tesi
11 Luglio 2019
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