Analisi delle normative e delle tecniche di fissaggio del carico lungo la Supply Chain. Il caso Sacmi S.c.

Il fissaggio del carico è un tema di fondamentale importanza per la sicurezza nel trasporto delle merci. La caduta e la dispersione di oggetti sulle strade rimangono infatti tra le prime cause di incidenti che coinvolgono camion e mezzi pesanti, nonostante l’avanzamento raggiunto dalle tecnologie equipaggiate ai veicoli da trasporto. Su questo tema l’Unione Europea ha approvato nel 2014 una direttiva nell’ambito dei controlli tecnici dei veicoli commerciali, con l’obiettivo di raggiungere le “zero vittime” sulle strade degli stati membri entro il 2050. L’elemento di estrema novità di tale direttiva è l’introduzione di ispezioni di tipo analitico-quantitativo del fissaggio dei carichi, all’interno dei normali controlli delle autorità di polizia stradale. In particolare queste ultime sono tenute a verificare che la merce caricata a bordo dei veicoli sia fissata in maniera corretta, secondo la normativa vigente e le norme tecniche di riferimento. Questa tesi nasce con l’intento di analizzare gli aspetti normativi e tecnici sul tema del fissaggio, all’interno della realtà aziendale di Sacmi, nota società cooperativa con sede a Imola, leader mondiale nei settori ceramics, packaging, foods e automation. L’azienda si è interessata a questo argomento col fine di adeguare alle nuove disposizioni i trasporti che partono dai propri stabilimenti. Per raggiungere tale obiettivo il lavoro è stato strutturato nelle seguenti parti: - analisi della legislazione nazionale ed europea sul tema del fissaggio, col fine di individuare i criteri di attribuzione delle responsabilità e le norme tecniche applicabili; - analisi delle tecniche di fissaggio del carico, in cui si illustrano le tecniche e i principi di dimensionamento dei sistemi di fissaggio; - applicazione industriale, in cui si affrontano le scelte e il dimensionamento dei sistemi di fissaggio per i trasporti critici individuati all’interno di Sacmi S.c.