Giordani, Erica
 
(2018)
Il monitoraggio remoto dei dispositivi cardiaci impiantabili.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in 
Ingegneria biomedica [L-DM270] - Cesena, Documento ad accesso riservato.
  
 
  
  
        
        
	
  
  
  
  
  
  
  
    
  
    
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      Abstract
      Le patologie cardiache sono tra le principali cause di mortalità. A livello mondiale, oltre 17 milioni di morti all’anno sono attribuite alle patologie cardiovascolari e, in Italia, determinano il 35% dei decessi maschili e il 43% di quelli femminili. Solo nel 2014, nel nostro Paese, hanno provocato 220.200 morti.
Nonostante l’ampia disponibilità di farmaci per la cura di queste patologie, molti non sono ben tollerati dai pazienti. Ciò porta ad elevati tassi di interruzione della terapia ed al conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi del trattamento.
L'utilizzo dei dispositivi cardiaci impiantabili, in aggiunta all'impiego di farmaci, rappresenta un valido approccio terapeutico. La pratica tradizionale, per questi device, prevede dei follow-up ogni 3-12 mesi per valutare i parametri elettrici del dispositivo e lo stato del paziente. In questa maniera, tuttavia, si genera un eccessivo numero di accessi ambulatoriali, che non sempre portano a modifiche nella programmazione del dispositivo o nella terapia, e non esiste alcuna forma di controllo tra una visita e l'altra.
Il monitoraggio remoto di questi dispositivi, rendendo disponibili ai medici i dati registrati dal device su base più frequente e con notifiche di allerta in caso di necessità, permette una tempestiva individuazione di malfunzionamenti e aritmie, riduce il tasso di mortalità, l'incidenza di ictus, il carico clinico, il numero di shock, appropriati e non, erogati da defibrillatori impiantabili, senza compromettere la qualità dell'assistenza.
Nonostante sia una pratica raccomandata anche nelle linee guida, non è ancora molto diffusa, anche a causa dell'assenza di rimborsi economici nella maggior parte dei Paesi. In Italia, ad esempio, meno del 10% dei pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili viene seguita da remoto.
     
    
      Abstract
      Le patologie cardiache sono tra le principali cause di mortalità. A livello mondiale, oltre 17 milioni di morti all’anno sono attribuite alle patologie cardiovascolari e, in Italia, determinano il 35% dei decessi maschili e il 43% di quelli femminili. Solo nel 2014, nel nostro Paese, hanno provocato 220.200 morti.
Nonostante l’ampia disponibilità di farmaci per la cura di queste patologie, molti non sono ben tollerati dai pazienti. Ciò porta ad elevati tassi di interruzione della terapia ed al conseguente mancato raggiungimento degli obiettivi del trattamento.
L'utilizzo dei dispositivi cardiaci impiantabili, in aggiunta all'impiego di farmaci, rappresenta un valido approccio terapeutico. La pratica tradizionale, per questi device, prevede dei follow-up ogni 3-12 mesi per valutare i parametri elettrici del dispositivo e lo stato del paziente. In questa maniera, tuttavia, si genera un eccessivo numero di accessi ambulatoriali, che non sempre portano a modifiche nella programmazione del dispositivo o nella terapia, e non esiste alcuna forma di controllo tra una visita e l'altra.
Il monitoraggio remoto di questi dispositivi, rendendo disponibili ai medici i dati registrati dal device su base più frequente e con notifiche di allerta in caso di necessità, permette una tempestiva individuazione di malfunzionamenti e aritmie, riduce il tasso di mortalità, l'incidenza di ictus, il carico clinico, il numero di shock, appropriati e non, erogati da defibrillatori impiantabili, senza compromettere la qualità dell'assistenza.
Nonostante sia una pratica raccomandata anche nelle linee guida, non è ancora molto diffusa, anche a causa dell'assenza di rimborsi economici nella maggior parte dei Paesi. In Italia, ad esempio, meno del 10% dei pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili viene seguita da remoto.
     
  
  
    
    
      Tipologia del documento
      Tesi di laurea
(Laurea)
      
      
      
      
        
      
        
          Autore della tesi
          Giordani, Erica
          
        
      
        
          Relatore della tesi
          
          
        
      
        
      
        
          Scuola
          
          
        
      
        
          Corso di studio
          
          
        
      
        
      
        
      
        
          Ordinamento Cds
          DM270
          
        
      
        
          Parole chiave
          pacemaker,dispositivi cardiaci impiantabili,monitoraggio remoto
          
        
      
        
          Data di discussione della Tesi
          3 Ottobre 2018
          
        
      
      URI
      
      
     
   
  
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      Tipologia del documento
      Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
      
      
      
      
        
      
        
          Autore della tesi
          Giordani, Erica
          
        
      
        
          Relatore della tesi
          
          
        
      
        
      
        
          Scuola
          
          
        
      
        
          Corso di studio
          
          
        
      
        
      
        
      
        
          Ordinamento Cds
          DM270
          
        
      
        
          Parole chiave
          pacemaker,dispositivi cardiaci impiantabili,monitoraggio remoto
          
        
      
        
          Data di discussione della Tesi
          3 Ottobre 2018
          
        
      
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