Crescenzo, Giuseppe
(2018)
Visibility models for road markings: analysis of the influence of size and shape.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria civile [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
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Abstract
Per prevedere la visibilità della segnaletica orizzontale sono stati sviluppati diversi modelli sia negli Stati Uniti (DETECT / PCDETECT) che in Europa (CIE 73 / COST 331).
Il livello di visibilità viene definito come il rapporto tra il contrasto presente tra la luminanza del segnale e quella della superfice stradale, e un contrasto soglia. Per calcolare quest’ultimo (Cth), tutti questi modelli si riferiscono ai dati di Blackwell o al modello di Adrian. Tuttavia, essi sono in grado di valutare il Cth per oggetti di forma circolare, mentre la segnaletica orizzontale ha una forma poligonale. Pertanto, in tutti i modelli che valutano la visibilità dei segnali stradali vengono formulate delle ipotesi di equivalenza le quali permettono di convertire un poligono in un disco equivalente.
Per stimare il raggio del disco equivalente, e quindi poter usare tutti i dati psicofisici sulla visibilità dei dischi, esistono due ipotesi, le quali variano in funzione del modello. La prima calcola il diametro del disco equivalente tramite l’area del segnale stradale, mentre la seconda usa il perimetro. Queste ipotesi però non sono del tutto verificate.
In questo contesto è stato condotto un esperimento psicofisico che permette di indagare l’influenza della forma sul Cth sotto condizioni rappresentative per il calcolo della visibilità dei segnali stradali durante la notte su strade illuminate.
Abstract
Per prevedere la visibilità della segnaletica orizzontale sono stati sviluppati diversi modelli sia negli Stati Uniti (DETECT / PCDETECT) che in Europa (CIE 73 / COST 331).
Il livello di visibilità viene definito come il rapporto tra il contrasto presente tra la luminanza del segnale e quella della superfice stradale, e un contrasto soglia. Per calcolare quest’ultimo (Cth), tutti questi modelli si riferiscono ai dati di Blackwell o al modello di Adrian. Tuttavia, essi sono in grado di valutare il Cth per oggetti di forma circolare, mentre la segnaletica orizzontale ha una forma poligonale. Pertanto, in tutti i modelli che valutano la visibilità dei segnali stradali vengono formulate delle ipotesi di equivalenza le quali permettono di convertire un poligono in un disco equivalente.
Per stimare il raggio del disco equivalente, e quindi poter usare tutti i dati psicofisici sulla visibilità dei dischi, esistono due ipotesi, le quali variano in funzione del modello. La prima calcola il diametro del disco equivalente tramite l’area del segnale stradale, mentre la seconda usa il perimetro. Queste ipotesi però non sono del tutto verificate.
In questo contesto è stato condotto un esperimento psicofisico che permette di indagare l’influenza della forma sul Cth sotto condizioni rappresentative per il calcolo della visibilità dei segnali stradali durante la notte su strade illuminate.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Crescenzo, Giuseppe
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum: Infrastrutture viarie e trasporti
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Visibility,Road markings,Night driving,Psychophysics,Contrast threshold,Influence of shape
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2018
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Crescenzo, Giuseppe
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum: Infrastrutture viarie e trasporti
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Visibility,Road markings,Night driving,Psychophysics,Contrast threshold,Influence of shape
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2018
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