Analisi dell'accelerazione di una moto da competizione variando la posizione del perno forcellone

Carpeni, Carlo Alberto (2017) Analisi dell'accelerazione di una moto da competizione variando la posizione del perno forcellone. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria meccanica [L-DM270] - Forli', Documento full-text non disponibile
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Abstract

Lo scopo di questa tesi è esaminare il legame che intercorre tra la variazione dell’altezza del perno forcellone e il valore massimo di accelerazione. Nel momento in cui si accelera, si ha un trasferimento di carico dall’anteriore al posteriore, che porta un alleggerimento della parte frontale della moto con conseguente impennamento raggiungendo il valore limite di accelerazione.
Considerando il retrotreno della moto si ha che il tiro catena, la forza di spinta e la reazione vincolare della ruota posteriore, moltiplicati per i rispettivi bracci, producono una coppia il cui segno indicherà il comportamento della sospensione posteriore e il cui modulo indicherà l’entità di tale comportamento. Sfruttando la forza del tiro catena, e, in particolare, agendo sul suo braccio che dipende dall’inclinazione del forcellone, quindi dall’altezza del perno dello stesso, si può modificare il comportamento della sospensione posteriore al fine di trovare una configurazione che consenta di avere un controllo migliore sulla posizione del baricentro. Alzando il perno del forcellone si ottiene una configurazione anti schiacciamento della sospensione, in cui il tiro catena contribuisce ad estendere la sospensione posteriore durante l’accelerazione. Si trova che una configurazione che permette l’estensione della sospensione posteriore (anti-squat) favorisce la percorrenza e l’uscita di curva. L’accelerazione massima limite di impennamento è anch’essa funzione della posizione del baricentro e si trova che, aumentando l’altezza del perno forcellone, quindi aumentando l’effetto anti-squat, diminuisce a causa dell’altezza maggiore del baricentro.
La diminuzione è comunque di entità molto bassa e con buona approssimazione si può ritenere costante, per cui, in definitiva, l’effetto anti-squat rimane sempre preferibile rispetto all’effetto pro-squat.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Carpeni, Carlo Alberto
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Effetto anti-squat, accelerazione, impennamento, tiro catena, baricentro, perni forcellone, motociclette da corsa, retrotreni
Data di discussione della Tesi
14 Dicembre 2017
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