Babbini, Silvia
(2017)
Nuovi impasti con 100% materiale di riciclo per gres porcellanato a porosità controllata per applicazioni in edilizia.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria edile - architettura [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
Il full-text non è disponibile per scelta dell'autore.
(
Contatta l'autore)
Abstract
Questa tesi di laurea è stata sviluppata grazie a un lavoro di ricerca svolto presso il Centro Ceramico di Bologna, centro di ricerca e sperimentazione per l’industria ceramica e si inserisce nell’ambito di un progetto regionale, finalizzato al recupero di scarti industriali del territorio per la produzione di materiali da costruzione a basso impatto ambientale, allo scopo di valorizzare tali scarti della regione Emilia-Romagna, in accordo coi principi di una circular economy. Le materie prime utilizzate negli impasti sarebbero destinate allo smaltimento in discarica, con il presente lavoro invece vengono utilizzate come materie prime seconde. Dopo l’attività iniziale di mappatura a livello regionale dei rifiuti e di schedatura di tali materie prime seconde, si è passati ad una sperimentazione basata sulla caratterizzazione di nuovi impasti ceramici, le cui materie prime siano costituite da tali materiali di scarto e le cui caratteristiche siano analoghe a quelle del grès porcellanato. Gli impasti che sono risultati migliori e compatibili tra loro, in termini di ritiro in cottura e assorbimento d’acqua, sono stati poi utilizzati per la creazione di una piastrella doppio-strato, il primo più poroso e il secondo più vetrificato. Per ognuno dei due strati sono stati ricavati i dati di conducibilità, correlati alla porosità chiusa dei due materiali. Gli impasti ottenuti sono utilizzabili, sia presi singolarmente, che accoppiati nel doppio caricamento, in sostituzione del grès porcellanato tradizionale nelle svariate applicazioni in edilizia. Il vantaggio principale è legato all’utilizzo di una piastrella ottenuta interamente da materiali di riciclo e quindi perfettamente sostenibile, con temperature ottimali di sinterizzazione inferiori a quelle tradizionali: 1060 a fronte di 1250 °C. Questo rappresenta un vantaggio dal punto di vista economico e ambientale, grazie a una riduzione dei consumi energetici, con abbattimento del consumo di gas metano e di emissioni di CO2.
Abstract
Questa tesi di laurea è stata sviluppata grazie a un lavoro di ricerca svolto presso il Centro Ceramico di Bologna, centro di ricerca e sperimentazione per l’industria ceramica e si inserisce nell’ambito di un progetto regionale, finalizzato al recupero di scarti industriali del territorio per la produzione di materiali da costruzione a basso impatto ambientale, allo scopo di valorizzare tali scarti della regione Emilia-Romagna, in accordo coi principi di una circular economy. Le materie prime utilizzate negli impasti sarebbero destinate allo smaltimento in discarica, con il presente lavoro invece vengono utilizzate come materie prime seconde. Dopo l’attività iniziale di mappatura a livello regionale dei rifiuti e di schedatura di tali materie prime seconde, si è passati ad una sperimentazione basata sulla caratterizzazione di nuovi impasti ceramici, le cui materie prime siano costituite da tali materiali di scarto e le cui caratteristiche siano analoghe a quelle del grès porcellanato. Gli impasti che sono risultati migliori e compatibili tra loro, in termini di ritiro in cottura e assorbimento d’acqua, sono stati poi utilizzati per la creazione di una piastrella doppio-strato, il primo più poroso e il secondo più vetrificato. Per ognuno dei due strati sono stati ricavati i dati di conducibilità, correlati alla porosità chiusa dei due materiali. Gli impasti ottenuti sono utilizzabili, sia presi singolarmente, che accoppiati nel doppio caricamento, in sostituzione del grès porcellanato tradizionale nelle svariate applicazioni in edilizia. Il vantaggio principale è legato all’utilizzo di una piastrella ottenuta interamente da materiali di riciclo e quindi perfettamente sostenibile, con temperature ottimali di sinterizzazione inferiori a quelle tradizionali: 1060 a fronte di 1250 °C. Questo rappresenta un vantaggio dal punto di vista economico e ambientale, grazie a una riduzione dei consumi energetici, con abbattimento del consumo di gas metano e di emissioni di CO2.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Babbini, Silvia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Grès porcellanato,Scarti industriali,Circular economy,Basse temperature di sinterizzazione,Materie prime seconde,Conducibilità,Riciclo,Sostenibilità
Data di discussione della Tesi
25 Luglio 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Babbini, Silvia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Grès porcellanato,Scarti industriali,Circular economy,Basse temperature di sinterizzazione,Materie prime seconde,Conducibilità,Riciclo,Sostenibilità
Data di discussione della Tesi
25 Luglio 2017
URI
Gestione del documento: