Studio della riattivazione della frana di Montevecchio (FC) mediante misure in sito e in laboratorio.

L’Appennino emiliano-romagnolo è uno dei territori a maggior rischio idrogeologico d’Italia, caratterizzato dal più alto valore di indice di franosità su territorio nazionale. Nell’ultimo decennio, sono stati effettuati numerosi studi per la messa a punto di tecniche in grado di fornire potenzialmente elementi utili alla previsione di fenomeni gravitativi. Alcuni di questi studi, sono stati effettuati per fenomeni franosi che coinvolgono materiale fine (limoso – argilloso), al fine di valutare le condizioni fisiche e meccaniche che causano la trasformazione di frane per scorrimento in colate. A tale scopo sono state utilizzate tecniche investigative prevalentemente di tipo geotecnico e geofisico, sia in campo che in laboratorio. Mediante la correlazione e il confronto di dati acquisiti dalla strumentazione di monitoraggio e da prove geofisiche, svolte in situ, e prove geotecniche e geofisiche, svolte in laboratorio, è stato effettuato lo studio del comportamento delle ultime riattivazioni, avvenute nel 2015, della frana di Montevecchio, determinando il valore di parametri potenzialmente indice di fenomeni di mobilizzazione di materiale nell’area di dissesto.