Pecciarini, Francesco
(2017)
Ricostruzione con metodi geofisici dell'assetto geo-morfologico di un tratto della valle dell'Adige per potenziali applicazioni idrotermali.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Geologia e territorio [LM-DM270], Documento ad accesso riservato.
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Abstract
Nella valle dell’Adige (BZ) due pozzi, a pochi chilometri di distanza, hanno evidenziato la presenza di altrettanti acquiferi termali collocati in contesti geologici-idrodinamici diversi. Queste differenze hanno motivato uno studio geofisico del tratto di valle compreso tra Sinigo e Postal per ricostruirne l’assetto geo-morfologico ed effettuare valutazioni sull’area potenzialmente sfruttabile dal punto di vista idrotermale. L’approccio d’indagine scelto è noto come sismica passiva, una tecnica che attraverso il rumore sismico ambientale misura le frequenze di risonanza del sottosuolo, riconducendole alla profondità del bedrock. I due pozzi sono stati utilizzati come verticali di taratura delle indagini geofisiche. Le 66 misure effettuate hanno permesso di ricostruire la morfologia del bedrock, che è apparsa complessa e legata soprattutto all’erosione fluvio-glaciale della valle. Un secondo riflettore, che rappresenta un acquitarde regionale profondo, è stato individuato all’interno della copertura quaternaria. E’ stata inoltre trovata una correlazione tra la litologia della roccia profonda e la geometria dei picchi di risonanza. Infine vengono fornite indicazioni, generiche, sulle profondità ed ubicazioni dello strato che potrebbe contenere l’acquifero.
Abstract
Nella valle dell’Adige (BZ) due pozzi, a pochi chilometri di distanza, hanno evidenziato la presenza di altrettanti acquiferi termali collocati in contesti geologici-idrodinamici diversi. Queste differenze hanno motivato uno studio geofisico del tratto di valle compreso tra Sinigo e Postal per ricostruirne l’assetto geo-morfologico ed effettuare valutazioni sull’area potenzialmente sfruttabile dal punto di vista idrotermale. L’approccio d’indagine scelto è noto come sismica passiva, una tecnica che attraverso il rumore sismico ambientale misura le frequenze di risonanza del sottosuolo, riconducendole alla profondità del bedrock. I due pozzi sono stati utilizzati come verticali di taratura delle indagini geofisiche. Le 66 misure effettuate hanno permesso di ricostruire la morfologia del bedrock, che è apparsa complessa e legata soprattutto all’erosione fluvio-glaciale della valle. Un secondo riflettore, che rappresenta un acquitarde regionale profondo, è stato individuato all’interno della copertura quaternaria. E’ stata inoltre trovata una correlazione tra la litologia della roccia profonda e la geometria dei picchi di risonanza. Infine vengono fornite indicazioni, generiche, sulle profondità ed ubicazioni dello strato che potrebbe contenere l’acquifero.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Pecciarini, Francesco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum B Georisorse
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Valle dell'Adige,Mappatura del bedrock,Rumore sismico ambientale,Idrotermalismo
Data di discussione della Tesi
17 Marzo 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Pecciarini, Francesco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum B Georisorse
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Valle dell'Adige,Mappatura del bedrock,Rumore sismico ambientale,Idrotermalismo
Data di discussione della Tesi
17 Marzo 2017
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