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Abstract
Il lavoro di tesi ha previsto un’analisi fisica per determinare la polverosità di alcuni materiali alla rinfusa inerenti all’attività portuale della città di Ravenna. La polverosità viene definita come la propensione di un materiale a generare polvere durante la sua movimentazione. È analizzata per determinare la qualità dei materiali alla rinfusa e per prevedere il potenziale rischio delle polveri per la salute e la sicurezza dei lavoratori. La sperimentazione si può suddividere in due parti principali.
La prima fase riguarda le condizioni di esercizio dell’apparecchio utilizzato nelle analisi, al fine di verificare la variabilità di classificazione della polverosità di tre materiali di prova: la sabbia derivante da macinazione di minerali, il feldspato, il clinker grigio. I tre materiali erano già stati contemplati dall’ordinanza dell’autorità portuale n. 4/08, la quale li classifica in base a tre classi di polverosità (bassa, media ed alta) da un punto di vista qualitativo. La scelta del metodo di analisi è avvenuta sulla base dell’accordo dei risultati analitici, effettuati con diverse impostazioni strumentali, con le classi di polverosità assegnate nell’ordinanza dell’autorità portuale n. 4/08.
Nella seconda parte sono state effettuate le analisi per definire il grado di polverosità di due materiali (cloruro di potassio, sepiolite) su cui non si hanno informazioni riportate in letteratura, con lo scopo di classificarle rispetto alle tre classi di polverosità definite dall’autorità portuale.
Abstract
Il lavoro di tesi ha previsto un’analisi fisica per determinare la polverosità di alcuni materiali alla rinfusa inerenti all’attività portuale della città di Ravenna. La polverosità viene definita come la propensione di un materiale a generare polvere durante la sua movimentazione. È analizzata per determinare la qualità dei materiali alla rinfusa e per prevedere il potenziale rischio delle polveri per la salute e la sicurezza dei lavoratori. La sperimentazione si può suddividere in due parti principali.
La prima fase riguarda le condizioni di esercizio dell’apparecchio utilizzato nelle analisi, al fine di verificare la variabilità di classificazione della polverosità di tre materiali di prova: la sabbia derivante da macinazione di minerali, il feldspato, il clinker grigio. I tre materiali erano già stati contemplati dall’ordinanza dell’autorità portuale n. 4/08, la quale li classifica in base a tre classi di polverosità (bassa, media ed alta) da un punto di vista qualitativo. La scelta del metodo di analisi è avvenuta sulla base dell’accordo dei risultati analitici, effettuati con diverse impostazioni strumentali, con le classi di polverosità assegnate nell’ordinanza dell’autorità portuale n. 4/08.
Nella seconda parte sono state effettuate le analisi per definire il grado di polverosità di due materiali (cloruro di potassio, sepiolite) su cui non si hanno informazioni riportate in letteratura, con lo scopo di classificarle rispetto alle tre classi di polverosità definite dall’autorità portuale.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Piccininno, Christian
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
polverosità, materiali alla rinfusa, classificazione
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Piccininno, Christian
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
polverosità, materiali alla rinfusa, classificazione
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2017
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