La telemedicina per la cura dell'ictus cerebrale

La malattia cerebrovascolare rappresenta uno dei maggiori problemi socio-sanitari, come seconda causa di morte e prima causa di invalidità a livello mondiale. 
L’ictus è una patologia tempo-dipendente, dove la tempestività e l’accuratezza dell’intervento neurologico sono elementi cruciali che consentono di ridurre, o annullare, i danni che spesso condizionano fortemente la qualità di vita del paziente. Ad oggi la terapia trombolitica è l’unica terapia farmacologica approvata per i pazienti con ischemia cerebrale in fase acuta. Il farmaco trombolitico può essere somministrato per via endovenosa periferica entro tre ore dall’esordio dei sintomi. Nonostante numerosi studi abbiano validato l’efficacia e la sicurezza del trattamento fibrinolitico, sono ancora troppo pochi i pazienti che beneficiano di tale opportunità terapeutica.
Questo dato è correlabile al ritardo con cui i pazienti raggiungono l’ospedale e alle problematiche legate alla scarsa e non uniforme diffusione sul territorio delle Stroke Unit, aree specializzate all’interno delle quali può essere somministrato il trattamento fibrinolitico. Per ridurre dunque i tempi di accesso alla terapia e per superare il problema territoriale, si ricorre alle applicazioni della Telemedicina.
L’uso della Telemedicina nel trattamento dell’ictus, “Telestroke”, ha mostrato grandi vantaggi di raggiungibilità della cura in zone svantaggiate o rurali, o in ogni situazione in cui neurologi e specialisti dell'ictus non sono disponibili. Le reti Telestroke, basate su modello Hub and Spoke, sono sistemi bidirezionali di videoconferenza che consentono al neurologo nell’ospedale centrale dotato di Stroke Unit (ospedale Hub), di effettuare l’esame neurologico a distanza, vedendo ed interagendo con il paziente ed i medici nell’ospedale periferico (ospedale Spoke).