Paradigma del rispecchiamento e Matteo Salvini: analisi delle strategie discorsive nei comizi del leader leghista

La crisi della rappresentanza e la diffusione dei media hanno cambiato la politica e il modo in cui essa viene raccontata e si racconta: sulla spinta della mediatizzazione e della crisi che attraversano le democrazie moderne è cambiato il rapporto fra politici e cittadini, a favore di un crescente coinvolgimento del popolo nella vita pubblica e di un'interazione diretta tra i due. I cittadini hanno acquisito una nuova centralità nei processi politici e sono diventati alla stregua di consumatori da soddisfare. Contemporaneamente, la politica ha iniziato a seguire le regole e i tempi imposti dai media, a privilegiare una comunicazione immediata che coinvolga emotivamente il pubblico e a porre l'accento sulla figura dei leader di partito, sulla loro personalità e vita privata. Da un punto di vista linguistico, il cambiamento ha determinato il passaggio a quello che è stato definito nel panorama italiano come "paradigma del rispecchiamento". Secondo questo modello, i politici cercano di apparire quanto più vicini agli elettori, adottando un linguaggio politico che riflette la lingua della "gente comune", e coinvolgono, anche emotivamente, l'elettorato per favorirne il rispecchiamento nella politica. Il presente elaborato fornisce un'analisi del linguaggio politico di Matteo Salvini alla luce del paradigma del rispecchiamento. L’analisi è condotta su sette comizi pronunciati tra il 2017 e il 2019 durante raduni di partito e campagne elettorali. La scelta del genere discorsivo è dovuta alla possibilità che garantisce a politici e cittadini di realizzare una comunicazione disintermediata, nonché al suo legame tradizionale con il partito della Lega e all'importanza rivestita nella strategia comunicativa di Matteo Salvini. Lo studio condotto permetterà anche di mettere in luce quale possa essere il ruolo del comizio nell'era dei social network.