Ricerca di microplastiche in specie del bacino adriatico

La presenza e la pericolosità delle microplastiche in tutti gli ambienti acquatici è ormai un argomento affermato in tutto il mondo. La criticità del problema creato dalle microplastiche sono le loro dimensioni ridotte, la loro persistenza e scarsa degradabilità, oltre al rilascio di possibili additivi e carrier di inquinanti come le diossine e all’impossibilità per molti impianti di depurazione di acque reflue di riuscire a trattenerle. Le microplastiche in sé non rappresentano problematiche intrinseche di tossicità, tuttavia, l’accumulo può rappresentare una minaccia significativa per gli ecosistemi e per la salute degli organismi che li ingeriscono. Per molte specie soggette a conservazione come la Caretta caretta (Linnaeus, 1758), l’incremento di microplastiche nel proprio habitat di vita e nelle abitudini alimentari sta diventando una pericolosa minaccia e inoltre l’accumulo di microplastiche in organismi marini di importanza commerciale come Callinectes sapidus (Rathbun, 1896) potrebbe rappresentare un potenziale rischio anche per la salute umana. Questa tesi si occupa di identificare e valutare la presenza di microplastiche da campioni biologici mediante la Procedura Operativa Standard: “SOP SPASA PROIT 018”. Il ritrovamento di microplastiche trovato nei campioni analizzati ha dato credito all’ipotesi della loro presenza. I risultati ottenuti mostrano un quadro generale di MP/g di feci o pacchetto intestinale significativo in C. sapidus sia per zona di campionamento che sesso dell’individuo, rispetto a C. caretta per tutti i parametri evidenziati: area di ritrovamento, sesso e causa ospedalizzazione.