Materie prime bio-based per stampaggio ad iniezione. Transizione nell'utilizzo di materie prime da fonte fossile a rinnovabile

In questo progetto di tesi si sono ricercate e studiate, tra i prodotti attualmente presenti in commercio, materie prime derivanti almeno parzialmente da fonte rinnovabile che potessero sostituire i due materiali da fonte fossile prevalentemente utilizzati dall’azienda Bucchi s.r.l.: la PA6.6 e il PP. Le materie innovative si devono poter utilizzare nelle presse ad iniezione attualmente in uso nell’azienda e devono permettere di ottenere dei prodotti finiti che abbiano caratteristiche chimico-fisiche adeguate e più simili possibile ai prodotti che l’impresa già produce. Come soluzione alternativa alla PA 6.6, utilizzata in raccordi per uso industriale, si è individuata e studiata la PA4.10, ottenuta parzialmente dall’acido sebacico derivante dall’olio di ricino, mentre per i raccordi in PP, destinati al giardinaggio, si è valutata la possibilità di sostituirlo con HDPE derivante al 97% da bioetanolo. Lo studio si basa su un confronto tra le materie prime utilizzate attualmente e quelle innovative e almeno parzialmente rinnovabili sia per quanto riguarda la fase di stampaggio, sia per le caratteristiche fisico-meccaniche del prodotto finito. Le prove effettuate hanno dato risultati più che soddisfacenti da un punto di vista sia tecnico che funzionale, l’unico vero aspetto negativo, già rilevabile al momento dell’acquisto delle materie prime, rimane il loro maggior costo.