Devigili, Francesco
(2023)
Linguistic conservatism in translation: the case of Italian approximation markers.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Specialized translation [LM-DM270] - Forli', Documento ad accesso riservato.
Documenti full-text disponibili:
|
Documento PDF (Thesis)
Full-text accessibile solo agli utenti istituzionali dell'Ateneo
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato
Download (1MB)
| Contatta l'autore
|
Abstract
Questa tesi tratta il tema delle presunte caratteristiche universali della traduzione (note anche come universali traduttivi o leggi della traduzione) nel tentativo di definire un metodo valido per la loro indagine quantitativa. Il contributo mette a fuoco, in particolare, la traduzione in italiano e una presunta caratteristica dei testi tradotti: il maggiore conservatorismo linguistico rispetto a quelli non tradotti. Come espediente per verificare questa ipotesi verrà presa in esame una branca della morfologia italiana che sembra presentare nuovi fenomeni linguistici: la morfologia valutativa, e in particolare le strategie di approssimazione al suo interno.
Il capitolo 1 offre una rassegna della letteratura scientifica sulle caratteristiche della lingua tradotta, concentrandosi in particolare sulla presunta resistenza delle traduzioni al cambiamento linguistico. Verrà anche fornito un quadro generale sull’approccio descrittivo e corpus-based alla traduttologia.
Il capitolo 2, anch'esso di natura teorica, si occupa della morfologia valutativa in italiano e di alcune nuove tendenze registrate al suo interno.
Il capitolo 3 illustra i possibili accorgimenti metodologici necessari per mettere in pratica i fondamenti teorici esposti nei capitoli 1 e 2 e verificare il presunto conservatorismo dei testi tradotti rispetto alle loro controparti non tradotte.
Infine, il capitolo 4 fornisce un esempio di applicazione pratica dei principi teorici e metodologici definiti nei capitoli 1-3. In particolare, si prende in esame il formativo pseudo-, che sta subendo un particolare cambiamento linguistico noto come "debonding". Dopo aver selezionato due corpora (uno di testi tradotti; l’altro di testi italiani non tradotti), i parametri di debonding registrati nei due corpora vengono messi a confronto.
Abstract
Questa tesi tratta il tema delle presunte caratteristiche universali della traduzione (note anche come universali traduttivi o leggi della traduzione) nel tentativo di definire un metodo valido per la loro indagine quantitativa. Il contributo mette a fuoco, in particolare, la traduzione in italiano e una presunta caratteristica dei testi tradotti: il maggiore conservatorismo linguistico rispetto a quelli non tradotti. Come espediente per verificare questa ipotesi verrà presa in esame una branca della morfologia italiana che sembra presentare nuovi fenomeni linguistici: la morfologia valutativa, e in particolare le strategie di approssimazione al suo interno.
Il capitolo 1 offre una rassegna della letteratura scientifica sulle caratteristiche della lingua tradotta, concentrandosi in particolare sulla presunta resistenza delle traduzioni al cambiamento linguistico. Verrà anche fornito un quadro generale sull’approccio descrittivo e corpus-based alla traduttologia.
Il capitolo 2, anch'esso di natura teorica, si occupa della morfologia valutativa in italiano e di alcune nuove tendenze registrate al suo interno.
Il capitolo 3 illustra i possibili accorgimenti metodologici necessari per mettere in pratica i fondamenti teorici esposti nei capitoli 1 e 2 e verificare il presunto conservatorismo dei testi tradotti rispetto alle loro controparti non tradotte.
Infine, il capitolo 4 fornisce un esempio di applicazione pratica dei principi teorici e metodologici definiti nei capitoli 1-3. In particolare, si prende in esame il formativo pseudo-, che sta subendo un particolare cambiamento linguistico noto come "debonding". Dopo aver selezionato due corpora (uno di testi tradotti; l’altro di testi italiani non tradotti), i parametri di debonding registrati nei due corpora vengono messi a confronto.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Devigili, Francesco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
corpus-based,translation universals,linguistic conservatism,construction morphology,constructional change,debonding,approximation morphology
Data di discussione della Tesi
14 Marzo 2023
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Devigili, Francesco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
corpus-based,translation universals,linguistic conservatism,construction morphology,constructional change,debonding,approximation morphology
Data di discussione della Tesi
14 Marzo 2023
URI
Statistica sui download
Gestione del documento: