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Abstract
Il mondo sta vedendo la nascita di nuove esigenze per cui è indispensabile attuare un lavoro che prenda in considerazione queste nuove necessità emergenti: ripensare i nostri stili di vita, modificare la nostra relazione con l’ambiente e la natura, affrontare i cambiamenti climatici. Lavorare sul paesaggio inteso come la totalità dei luoghi nei quali avviene la nostra esperienza umana significa acquisire una consapevolezza nuova nei confronti della valorizzazione dei nostri scenari di vita. Il contesto in cui si cala il progetto è quello della città storicizzata (europea) intesa come conglomerato di differenti forme urbane ognuna riconducibile ad un preciso momento storico. All’interno di queste entità sono presenti una serie di elementi le cui relazioni reciproche innescano e rendono visibili i significati stessi delle città. Diversi studi affermano come il cambiamento climatico e l’impatto antropico sul clima sia direttamente collegato all’espansione sregolata delle città ed all’aumento del consumo di suolo dovuto ad una tipologia espansiva che si basa su un sistema di città disperso: la città dei vuoti è una conformazione periurbana ad alto consumo di suolo basata sull’utilizzo dell’automobile privata. La soluzione può risiedere nel progetto per il raggiungimento di una forma urbana compiuta che rappresenta il massimo grado di espressione delle soluzioni urbane alle necessità collettive di un popolo in un determinato contesto. Il ragionamento a scala urbana non può prescindere da un ragionamento sulle tipologie edilizie e su come queste si rapportano con il limite della città. Rimarcare il limite significa definire cosa è città e cosa è natura, significa restituzione di spazio alla vegetazione ed esaltazione delle sue caratteristiche ecosistemiche che risultano fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente. Il progetto per la città non può non contemplare il progetto per la natura: il progetto per la città è allo stesso tempo progetto per la natura.