Signorelli, Marco
(2011)
Progetto e Costruzione del Telaio di Vettura Formula SAE: Parte Anteriore.
[Laurea specialistica], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria meccanica [LS-DM509], Documento ad accesso riservato.
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Abstract
Nel presente elaborato viene riassunta in 4 brevi capitoli la mia
attività di tesi, svolta nell’ambito del progetto Formula SAE®
dell’Università di Bologna nell’anno 2010. Il progetto ha consistito
nella realizzazione di una vettura monoposto, con l’obiettivo di far
competere la stessa negli eventi previsti dalla SAE® (Society of
Automotive Engineer), insieme alle vetture progettate e costruite da
altri atenei di tutto il mondo. In tali eventi, una serie di giudici del
settore auto-motive valuta la bontà del progetto, ovvero della vettura,
che sarà sottoposta ad una serie di prove statiche e dinamiche.
Nella seguente trattazione si narra quindi il percorso progettuale e di
realizzazione del telaio della vettura, ovvero della sua struttura
portante principale. Il progetto infatti, nell’ambito del team UniBo
Motorsport, mi ha visto impegnato come “Responsabile Telaio” oltre
che come “Responsabile in Pista” durante le prove su strada della
vettura, svolte a valle della realizzazione.
L’obbiettivo principale di un telaio di vettura da corsa è quello di
realizzare una struttura che colleghi rigidamente tra loro i gruppi
sospensivi anteriore e posteriore e che preveda anche la possibilità di
ancorare tutti i componenti dei sistemi ausiliari di cui la vettura deve
essere equipaggiata.
Esistono varie tipologie di telai per autovettura ma quelle più adatte ad
equipaggiare una vettura da competizione di tipo Formula, sono
sicuramente il traliccio in tubi (“space frame”) e la monoscocca in fibra
di carbonio. Il primo è sicuramente quello più diffuso nell’ambito della
Formula Student grazie alla sua maggior semplicità progettuale e
realizzativa ed ai minor investimenti economici che richiede.
I parametri fondamentali che caratterizzano un telaio vettura da
competizione sono sicuramente la massa e la rigidezza. La massa
dello chassis deve essere ovviamente il più bassa possibile in quanto
quest, costituisce generalmente il terzo contributo più importante dopo
pilota e motore alla massa complessiva del veicolo. Quest’ultimo deve
essere il più leggero possibile per avere un guidabilità ed una
performance migliori nelle prove dinamiche in cui dovrà impegnarsi.
Per quanto riguarda la rigidezza di un telaio, essa può essere distinta
in rigidezza flessionale e rigidezza torsionale: di fatto però, solo la
rigidezza torsionale va ad influire sui carichi che si trasferiscono agli pneumatici della vettura, pertanto quando si parla di rigidezza di un
telaio, ci si riferisce alla sua capacità di sopportare carichi di tipo
torsionale. Stabilire a priori un valore adeguato per la rigidezza
torsionale di un telaio è impossibile. Tale valore dipende infatti dal tipo
di vettura e dal suo impiego. In una vettura di tipo Formula quale
quella oggetto del progetto, la rigidezza torsionale del telaio deve
essere tale da garantire un corretto lavoro delle sospensioni: gli unici
cedimenti elastici causati dalle sollecitazioni dinamiche della vettura
devono essere quelli dovuti agli elementi sospensivi (ammortizzatori).
In base a questo, come indicazione di massima, si può dire che un
valore di rigidezza adeguato per un telaio deve essere un multiplo
della rigidezza totale a rollio delle sospensioni.
Essendo questo per l’Università di Bologna il primo progetto
nell’ambito della Formula SAE® e non avendo quindi a disposizione
nessun feed-back da studi o vetture di anni precedenti, per collocare
in modo adeguato il pilota all’interno della vettura, in ottemperanza
anche con i requisiti di sicurezza dettati dal regolamento, si è deciso
insieme all’esperto di ergonomia del team di realizzare una maquette
fisica in scala reale dell’abitacolo. Questo ha portato all’individuazione
della corretta posizione del pilota e al corretto collocamento dei
comandi, con l’obbiettivo di massimizzare la visibilità ed il confort di
guida della vettura.
Con questo primo studio quindi è stata intrapresa la fase progettuale
vera e propria del telaio, la quale si è svolta in modo parallelo ma
trasversale a quella di tutti gli altri sistemi principali ed ausiliari di cui
è equipaggiata la vettura. In questa fase fortemente iterativa si vanno
a cercare non le soluzioni migliori ma quelle “meno peggio”: la coperta
è sempre troppo corta e il compromesso la fa da padrone.
Terminata questa fase si è passati a quella realizzativa che ha avuto
luogo presso l’azienda modenese Marchesi & C. che fin dal 1965 si è
occupata della realizzazione di telai da corsa per importanti aziende
del settore automobilistico.
Grazie al preziosissimo supporto dell’azienda, a valle della
realizzazione, è stato possibile condurre una prova di rigidezza sul
telaio completo della vettura. Questa, oltre a fornire il valore di
rigidezza dello chassis, ha permesso di identificare le sezioni della
struttura più cedevoli, fornendo una valida base di partenza per
l’ottimizzazione di telai per vetture future.
La vettura del team UniBo Motorsport ha visto il suo esordio
nell’evento italiano della Formula SAE® tenutosi nel circuito di Varano
de Melegari nella prima settimana di settembre, chiudendo con un
ottimo 16esimo posto su un totale di 55 partecipanti.
Il team ha partecipato inoltre alla Formula Student Spain tenutasi sul
famoso circuito di Montmelò alla fine dello stesso mese, raggiungendo
addirittura il podio con il secondo posto tra i 18 partecipanti.
La stagione si chiude quindi con due soli eventi all’attivo della vettura,
ma con un notevole esordio ed un ottimo secondo posto assoluto.
L’ateneo di Bologna si inserisce al sessantasettesimo posto nella
classifica mondiale, come seconda università italiana.
Abstract
Nel presente elaborato viene riassunta in 4 brevi capitoli la mia
attività di tesi, svolta nell’ambito del progetto Formula SAE®
dell’Università di Bologna nell’anno 2010. Il progetto ha consistito
nella realizzazione di una vettura monoposto, con l’obiettivo di far
competere la stessa negli eventi previsti dalla SAE® (Society of
Automotive Engineer), insieme alle vetture progettate e costruite da
altri atenei di tutto il mondo. In tali eventi, una serie di giudici del
settore auto-motive valuta la bontà del progetto, ovvero della vettura,
che sarà sottoposta ad una serie di prove statiche e dinamiche.
Nella seguente trattazione si narra quindi il percorso progettuale e di
realizzazione del telaio della vettura, ovvero della sua struttura
portante principale. Il progetto infatti, nell’ambito del team UniBo
Motorsport, mi ha visto impegnato come “Responsabile Telaio” oltre
che come “Responsabile in Pista” durante le prove su strada della
vettura, svolte a valle della realizzazione.
L’obbiettivo principale di un telaio di vettura da corsa è quello di
realizzare una struttura che colleghi rigidamente tra loro i gruppi
sospensivi anteriore e posteriore e che preveda anche la possibilità di
ancorare tutti i componenti dei sistemi ausiliari di cui la vettura deve
essere equipaggiata.
Esistono varie tipologie di telai per autovettura ma quelle più adatte ad
equipaggiare una vettura da competizione di tipo Formula, sono
sicuramente il traliccio in tubi (“space frame”) e la monoscocca in fibra
di carbonio. Il primo è sicuramente quello più diffuso nell’ambito della
Formula Student grazie alla sua maggior semplicità progettuale e
realizzativa ed ai minor investimenti economici che richiede.
I parametri fondamentali che caratterizzano un telaio vettura da
competizione sono sicuramente la massa e la rigidezza. La massa
dello chassis deve essere ovviamente il più bassa possibile in quanto
quest, costituisce generalmente il terzo contributo più importante dopo
pilota e motore alla massa complessiva del veicolo. Quest’ultimo deve
essere il più leggero possibile per avere un guidabilità ed una
performance migliori nelle prove dinamiche in cui dovrà impegnarsi.
Per quanto riguarda la rigidezza di un telaio, essa può essere distinta
in rigidezza flessionale e rigidezza torsionale: di fatto però, solo la
rigidezza torsionale va ad influire sui carichi che si trasferiscono agli pneumatici della vettura, pertanto quando si parla di rigidezza di un
telaio, ci si riferisce alla sua capacità di sopportare carichi di tipo
torsionale. Stabilire a priori un valore adeguato per la rigidezza
torsionale di un telaio è impossibile. Tale valore dipende infatti dal tipo
di vettura e dal suo impiego. In una vettura di tipo Formula quale
quella oggetto del progetto, la rigidezza torsionale del telaio deve
essere tale da garantire un corretto lavoro delle sospensioni: gli unici
cedimenti elastici causati dalle sollecitazioni dinamiche della vettura
devono essere quelli dovuti agli elementi sospensivi (ammortizzatori).
In base a questo, come indicazione di massima, si può dire che un
valore di rigidezza adeguato per un telaio deve essere un multiplo
della rigidezza totale a rollio delle sospensioni.
Essendo questo per l’Università di Bologna il primo progetto
nell’ambito della Formula SAE® e non avendo quindi a disposizione
nessun feed-back da studi o vetture di anni precedenti, per collocare
in modo adeguato il pilota all’interno della vettura, in ottemperanza
anche con i requisiti di sicurezza dettati dal regolamento, si è deciso
insieme all’esperto di ergonomia del team di realizzare una maquette
fisica in scala reale dell’abitacolo. Questo ha portato all’individuazione
della corretta posizione del pilota e al corretto collocamento dei
comandi, con l’obbiettivo di massimizzare la visibilità ed il confort di
guida della vettura.
Con questo primo studio quindi è stata intrapresa la fase progettuale
vera e propria del telaio, la quale si è svolta in modo parallelo ma
trasversale a quella di tutti gli altri sistemi principali ed ausiliari di cui
è equipaggiata la vettura. In questa fase fortemente iterativa si vanno
a cercare non le soluzioni migliori ma quelle “meno peggio”: la coperta
è sempre troppo corta e il compromesso la fa da padrone.
Terminata questa fase si è passati a quella realizzativa che ha avuto
luogo presso l’azienda modenese Marchesi & C. che fin dal 1965 si è
occupata della realizzazione di telai da corsa per importanti aziende
del settore automobilistico.
Grazie al preziosissimo supporto dell’azienda, a valle della
realizzazione, è stato possibile condurre una prova di rigidezza sul
telaio completo della vettura. Questa, oltre a fornire il valore di
rigidezza dello chassis, ha permesso di identificare le sezioni della
struttura più cedevoli, fornendo una valida base di partenza per
l’ottimizzazione di telai per vetture future.
La vettura del team UniBo Motorsport ha visto il suo esordio
nell’evento italiano della Formula SAE® tenutosi nel circuito di Varano
de Melegari nella prima settimana di settembre, chiudendo con un
ottimo 16esimo posto su un totale di 55 partecipanti.
Il team ha partecipato inoltre alla Formula Student Spain tenutasi sul
famoso circuito di Montmelò alla fine dello stesso mese, raggiungendo
addirittura il podio con il secondo posto tra i 18 partecipanti.
La stagione si chiude quindi con due soli eventi all’attivo della vettura,
ma con un notevole esordio ed un ottimo secondo posto assoluto.
L’ateneo di Bologna si inserisce al sessantasettesimo posto nella
classifica mondiale, come seconda università italiana.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea specialistica)
Autore della tesi
Signorelli, Marco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
Chassis, Telaio, Space Frame, FSAE, UniBo Motorsport, Formula SAE
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2011
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(?? specialistica ??)
Autore della tesi
Signorelli, Marco
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
Chassis, Telaio, Space Frame, FSAE, UniBo Motorsport, Formula SAE
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2011
URI
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