Gas idrati e cambiamenti climatici lungo il margine Cileno

Alessandrini, Giulia (2018) Gas idrati e cambiamenti climatici lungo il margine Cileno. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Geologia e territorio [LM-DM270]
Documenti full-text disponibili:
[img] Documento PDF (Thesis)
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato

Download (4MB)

Abstract

Nel corso degli ultimi decenni, la comunità scientifica ha incrementato il suo interesse verso lo studio dei gas idrati. Nei dati sismici, la base del gas idrato è rilevata da un forte riflettore chiamato BSR (Bottom Simulating Reflector). Il BSR è stato rilevato lungo gran parte del margine continentale Cileno, in modo particolare all'interno del prisma di accrezione. Con questo lavoro di Tesi Magistrale è stata modellata la profondità della base della GHSZ (Gas Hydrate Stability Zone) lungo un segmento del Margine Perù-Cile centrale (33°S-46°S), focalizzando l’analisi lungo la scarpata continentale. Al fine di simulare l'effetto del cambiamento climatico sulla stabilità dell'idrato, sulla base delle previsioni IPCC e NASA, la modellazione è stata realizzata per lo scenario attuale e per altri possibili scenari futuri. Sono stati considerati degli aumenti in temperatura e di livello del mare pari a: ΔT= 2°C (Scenario S1), Δl.m.=1,6 m (Scenario S2), ΔT=2°C e Δl.m.=1,6 m (Scenario S3), per i prossimi 50 anni; ΔT=4°C (Scenario S4), Δl.m.=3,2 m (Scenario S5), ΔT=4°C e Δl.m.=3,2 m (Scenario S6), per i prossimi 100 anni. I risultati suggeriscono che il gas idrato svolge un ruolo importante in questa parte del margine Cileno, per due principali motivi legati alla sua dissociazione. Il primo riguarda il potenziale rilascio di ingenti quantità di gas nella colonna d'acqua (220 km3 in 50 anni e 940 km3 in 100 anni): ciò può impattare sull'ecosistema marino e, in certe condizioni, il gas potrebbe raggiungere l'atmosfera contribuendo al riscaldamento globale. Il secondo motivo è legato alla stabilità dei pendii sottomarini: la dissociazione dei gas idrati nei sedimenti potrebbe innescare frane sottomarine che, a loro volta, potrebbero generare tsunami, impattando sulla vicina area costiera. Tutto ciò si pone in un contesto di elevata sismicità, che influisce significativamente sull'insorgenza di tali fenomeni.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Alessandrini, Giulia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Curriculum B Georisorse
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Gas idrati,metano,GHSZ,Cile,cambiamenti climatici,frane sottomarine,terremoti
Data di discussione della Tesi
19 Luglio 2018
URI

Altri metadati

Statistica sui download

Gestione del documento: Visualizza il documento

^