Modelli di memoria semantica e lessicale: studio e analisi di meccanismi di apprendimento, danneggiamento e priming.

Zambri, Carmela (2017) Modelli di memoria semantica e lessicale: studio e analisi di meccanismi di apprendimento, danneggiamento e priming. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria biomedica [LM-DM270] - Cesena
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Abstract

Nel corso degli anni sono stati sviluppati modelli matematici con lo scopo di studiare i meccanismi alla base del sistema neurale. In questo elaborato è stato utilizzato un modello neurale, che comprende una rete semantica e una lessicale, che sfrutta la regola di Hebb per addestrare le sinapsi. Il principio alla base di tale modello è che la semantica di un concetto è descritta da una collezione di proprietà, che sintetizzano la percezione del concetto nelle diverse regioni corticali. Gli aspetti semantici e lessicali sono memorizzati in regioni separate del cervello, ma reciprocamente connesse sulla base dell’esperienza, secondo un meccanismo di apprendimento fisiologico. Si è addestrato il modello con una soglia post-sinaptica variabile che dipende dall’attività del neurone pre-senaptico, migliorando così il concetto di salienza, che diventa diverso per le proprietà distintive e per quelle condivise; ed è possibile evitare che una proprietà condivisa da molti membri della stessa categoria (come “vola” per gli uccelli) divenga saliente e sia attribuita erroneamente all’intera categoria. Nel lavoro viene presentato lo stesso modello con 2 diverse tassonomie, relative ad animali e a oggetti artificiali. La rete, una volta addestrata risolve compiti di riconoscimento e denominazione di concetti, mantenendo una distinzione tra le categorie e i suoi membri, e attribuendo un diverso ruolo alle proprietà dominanti rispetto alle proprietà marginali. In questa tesi viene, inoltre, simulato il danneggiamento della rete neurale sia a livello sinaptico che a livello del singolo neurone. In entrambi i casi il modello rispecchia il processo fisiologico. È stato simulato, inoltre, il fenomeno del priming. I risultati mostrano che il tempo di riconoscimento della seconda parola dipenda dal grado di somiglianza fra la prima e la seconda parola usate durante la simulazione.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Zambri, Carmela
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
memoria semantica e lessicale,modello neurocomputazionale,regola di Hebb,deficit neurologici,priming
Data di discussione della Tesi
16 Marzo 2017
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