Angelini, Giulia
(2010)
Intervento di riqualificazione di un impianto di compostaggio in ambiente altamente urbanizzato: criticità, verifiche, soluzioni.
[Laurea specialistica], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria per l'ambiente e il territorio [LS-DM509]
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Abstract
Complice l'entrata a far parte dell'Unione Europea e del risultante recepimento delle
sue normative e sopratutto dei suoi principi, nel nostro Paese si sta verificando un
sostanziale incremento delle realtà territoriali attivate sul fronte della raccolta
differenziata. L'intercettazione delle frazioni compostabili (umido e scarti verdi) sta
assumendo un ruolo di sempre maggior rilevanza quantitativa nella raccolta
differenziata. Infatti dal 1997 al 2007 si è passati da circa 604.000 ton di frazioni
raccolte a 2.368.000 ton.
Questo sistema di recupero degli scarti organici è attualmente il più diffuso nel
nostro Paese. Esso presenta indubbi problemi tecnico-gestionali, sopratutto
riconducibili alle emissioni odorigene che raramente risultano però nocive o
addirittura tossiche per la salute dell'ambiente e delle persone. Nonostante questo
dato gli impianti di compostaggio incontrano spesso una diffusa e forte avversione
da quella parte di popolazione interessata ad accogliere l'impianto sul proprio
territorio rispetto anche ad impianti di indubbia maggior pericolosità. Per via di
questo generale atteggiamento in Italia risulta pertanto esistere una normativa
particolarmente stringente sulle garanzie ambientali necessarie per la realizzazione
di impianti di compostaggio confrontata con quella europea. Questa normativa però
lascia inalterata la difficoltà nella diffusione di un'impiantistica adeguata a
rispondere alle necessità della raccolta differenziata.
Questo problema risulta ancor più rilevante come nel caso dell'impianto oggetto di
studio situato in ambiente altamente urbanizzato. In questi territori ad alta densità
abitativa spesso si assiste alla degenerazione del sistema dove protratte conflittualità
con la popolazione interessata ostacolano l'esercizio o portano alla temporanea
cessazione delle attività degli impianti esistenti. Ulteriore problema risulta essere il
fatto che anche in impianti nuovi criteri corretti di progettazione e costruzione
risultano essere alle volte non sufficienti per evitare le precedenti problematiche,
diventa quindi oltremodo difficoltoso ottenere gli stessi risultati intervenendo su impianti già esistenti con misure di riqualificazione adeguate e compatibili con la
sostenibilità economica dell'impianto. Per tanto questa tesi si propone di individuare
le problematiche esistenti e proporre soluzioni efficaci al rilevante problema delle
emissioni odorigene che sembra caratterizzare questo impianto, tramite uno studio
dello stato di fatto e l'analisi delle criticità riscontrate, concentrandosi in modo
particolare sul biofiltro e sulla biofiltrazione, che sembra essere il problema
principale che influenza la qualità delle emissioni. Il caso oggetto di questa tesi
riguarda un impianto avviato nel 2004 che, dopo un lungo periodo di esercizio
caratterizzato da problematiche ambientali mai pienamente risolte, è stato
sottoposto dalla seconda metà del 2008 ad una semplice e sistematica revisione
delle procedure gestionali e mirati interventi tecnici ed impiantistici nell'ambito di
un percorso di risanamento e riqualificazione.
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Abstract
Complice l'entrata a far parte dell'Unione Europea e del risultante recepimento delle
sue normative e sopratutto dei suoi principi, nel nostro Paese si sta verificando un
sostanziale incremento delle realtà territoriali attivate sul fronte della raccolta
differenziata. L'intercettazione delle frazioni compostabili (umido e scarti verdi) sta
assumendo un ruolo di sempre maggior rilevanza quantitativa nella raccolta
differenziata. Infatti dal 1997 al 2007 si è passati da circa 604.000 ton di frazioni
raccolte a 2.368.000 ton.
Questo sistema di recupero degli scarti organici è attualmente il più diffuso nel
nostro Paese. Esso presenta indubbi problemi tecnico-gestionali, sopratutto
riconducibili alle emissioni odorigene che raramente risultano però nocive o
addirittura tossiche per la salute dell'ambiente e delle persone. Nonostante questo
dato gli impianti di compostaggio incontrano spesso una diffusa e forte avversione
da quella parte di popolazione interessata ad accogliere l'impianto sul proprio
territorio rispetto anche ad impianti di indubbia maggior pericolosità. Per via di
questo generale atteggiamento in Italia risulta pertanto esistere una normativa
particolarmente stringente sulle garanzie ambientali necessarie per la realizzazione
di impianti di compostaggio confrontata con quella europea. Questa normativa però
lascia inalterata la difficoltà nella diffusione di un'impiantistica adeguata a
rispondere alle necessità della raccolta differenziata.
Questo problema risulta ancor più rilevante come nel caso dell'impianto oggetto di
studio situato in ambiente altamente urbanizzato. In questi territori ad alta densità
abitativa spesso si assiste alla degenerazione del sistema dove protratte conflittualità
con la popolazione interessata ostacolano l'esercizio o portano alla temporanea
cessazione delle attività degli impianti esistenti. Ulteriore problema risulta essere il
fatto che anche in impianti nuovi criteri corretti di progettazione e costruzione
risultano essere alle volte non sufficienti per evitare le precedenti problematiche,
diventa quindi oltremodo difficoltoso ottenere gli stessi risultati intervenendo su impianti già esistenti con misure di riqualificazione adeguate e compatibili con la
sostenibilità economica dell'impianto. Per tanto questa tesi si propone di individuare
le problematiche esistenti e proporre soluzioni efficaci al rilevante problema delle
emissioni odorigene che sembra caratterizzare questo impianto, tramite uno studio
dello stato di fatto e l'analisi delle criticità riscontrate, concentrandosi in modo
particolare sul biofiltro e sulla biofiltrazione, che sembra essere il problema
principale che influenza la qualità delle emissioni. Il caso oggetto di questa tesi
riguarda un impianto avviato nel 2004 che, dopo un lungo periodo di esercizio
caratterizzato da problematiche ambientali mai pienamente risolte, è stato
sottoposto dalla seconda metà del 2008 ad una semplice e sistematica revisione
delle procedure gestionali e mirati interventi tecnici ed impiantistici nell'ambito di
un percorso di risanamento e riqualificazione.
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Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea specialistica)
Autore della tesi
Angelini, Giulia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Orientamento
Protezione del suolo e del territorio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
compostaggio, biofiltro, odori molesti, analisi olfattometriche
Data di discussione della Tesi
16 Marzo 2010
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Tesi di laurea specialistica)
Autore della tesi
Angelini, Giulia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Orientamento
Protezione del suolo e del territorio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
compostaggio, biofiltro, odori molesti, analisi olfattometriche
Data di discussione della Tesi
16 Marzo 2010
URI
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