Studio di sistemi indurenti e accelleranti sostenibili per la reticolazione di resine epossidiche

I materiali termoindurenti costituiscono oggi una significativa percentuale della produzione totale di materiali plastici. Tra questi, le resine epossidiche rappresentavano circa il 32% del mercato delle materie plastiche termoindurenti, ma si prevede che la percentuale possa aumentare dato l’incremento della richiesta di materiali ad alte prestazioni. A causa dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili e della crescente preoccupazione per i danni ambientali derivanti dal loro utilizzo, si sta sviluppando una sempre maggiore tendenza verso la produzione di materiali polimerici da fonti più sostenibili. La ricerca si concentra sempre più sulla sostituzione degli attuali pre-polimeri con quelli di origine green. Questo elaborato, tuttavia, si focalizza su una componente minoritaria della formulazione di una resina epossidica: indurenti e acceleranti. Sebbene presenti in quantità minori, questi componenti sono essenziali per un adeguato processo di reticolazione e per ottenere le proprietà meccaniche desiderate. L’obiettivo di questo studio è individuare nuovi sistemi indurenti e acceleranti provenienti da fonti green o riciclate, con l’intento di sostituire quelli attualmente in uso, senza compromettere le proprietà meccaniche del prodotto finale. Le analisi sono state condotte tramite DSC (Differential Scanning Calorimetry) per determinare gli intervalli di temperatura di reticolazione, il calore generato e la temperatura di transizione vetrosa del materiale reticolato. Inoltre, è stata studiata la composizione dell’olio di pirolisi utilizzato nelle formulazioni come materia di riciclo, analizzando la presenza e la concentrazione delle ammine tramite gascromatografia associata a spettrometria di massa (GC-MS).