Potenzialità e limiti per la valorizzazione delle carni di suini di razza autoctona Nero Pugliese

L’obbiettivo della tesi ha riguardato l’analisi delle potenzialità e i limiti dell’allevamento e dei prodotti ottenuti dalla razza suina autoctona Nero Pugliese, discendente dalla grande famiglia “Apulo-Calabrese”. Nella prima parte sono elencate le principali razze del panorama suinicolo italiano utilizzate per la produzione di suino pesante, ovvero Large White, Landrace e Duroc. Sono successivamente prese in esame le sei razza autoctone italiane (Casertana, Cinta Senese, Mora Romagnola, Apulo-Calabrese, Nero Siciliano e Sarda) attualmente riconosciute e registrate a livello nazionale. Ciascuna razza è stata descritta nello specifico con particolare riferimento alle origini e alle loro caratteristiche morfologiche. La parte principale della tesi riguarda le caratteristiche e l’area nella quale sono attualmente allevati i suini di razza Nero Pugliese. In questo contesto, è stata considerata un’azienda locale (Salumi Martina Franca s.r.l.) produttrice di salumi provenienti da questa razza, e gli studi presenti in letteratura sulla qualità del suino Apulo-calabrese. Sono stati considerati gli esiti del progetto Suis, che ha previsto una serie di azioni innovative per rendere più sostenibile la biodiversità genetica e gastronomica delle razze suine italiane autoctone. La parte finale ha riguardato gli esiti di un questionario, utile a comprendere le aspettative del consumatore nei confronti dei salumi prodotti con carni ottenute da suini di razza Nero Pugliese in termini di proprietà organolettiche, genuinità, principi nutrivi, biodiversità, benessere dell'animale e valorizzazione del territorio. Sulla base dei risultati ottenuti, è stata realizzata un’analisi swot per identificare le principali limitazioni ed i punti di forza come strumento per l’adozione di strategie per valorizzare il suino Nero Pugliese nel contesto locale e nazionale.