La tutela del benessere psicologico degli interpreti-mediatori in ambito socio-sanitario: percezione nella realtà professionale

Il presente elaborato si pone come obiettivo di indagare il legame tra il lavoro degli interpreti-mediatori in ambito socio-sanitario e il loro benessere psicologico. In particolare, si è scelto di attribuire rilevanza a) alla percezione della professione da parte degli interpreti-mediatori e delle sue eventuali ripercussioni sul loro benessere psicologico; b) alla loro percezione del ruolo della formazione e, nello specifico, della preparazione psicologica; c) alle strategie di coping utilizzate per far fronte agli incarichi emotivamente più difficili, durante e dopo l’incarico stesso. Per raggiungere l’obiettivo, sono state condotte delle interviste semi-strutturate a quattro interpreti-mediatrici che hanno esperienza professionale in ambito socio-sanitario presso presidi della Regione Liguria. Le interviste sono state trascritte e analizzate secondo un criterio tematico. Al termine dell’analisi è emerso come il lavoro in ambito socio-sanitario sia percepito come carico di responsabilità e talvolta stressante, a causa di specifiche situazioni che possono verificarsi. Sul ruolo dei percorsi di formazione, c’è consenso in merito all’utilità di integrare moduli di formazione emotiva e psicologica. Per quanto riguarda invece il coping, tra le strategie volte all’azione menzionate (perché adottate o auspicate) troviamo soprattutto il debriefing informale e con professionisti della salute mentale. Infine, per dare a questo elaborato un’implicazione pratica, nelle conclusioni si propone di adattare il Conversation Analytic Role-play Method – elaborato da Stokoe (2011) e già utilizzato nella didattica dell’interpretazione dialogica per tematizzare questioni interazionali ed etiche (inter alia Niemants & Stokoe, 2017; Niemants, 2022) – alla formazione emotiva e psicologica dei futuri interpreti-mediatori in ambito socio-sanitario, affiancandolo ad altri strumenti didattici.