La realtà virtuale nei percorsi di studi di Ingegneria Meccanica: progettazione e impieghi di un laboratorio 4.0

A oggi le facoltà universitarie sono spesso prive di laboratori tecnici, o essi risultano inadeguati rispetto al numero e alle necessità degli studenti. Questa problematica è nota soprattutto nell’ambito ingegneristico, dove le strumentazioni necessarie per lo sviluppo di attività laboratoriali sono, nella maggior parte dei casi, molto costose, ingombranti e ad alto rischio per l’utenza. Una soluzione innovativa e in pieno sviluppo è l’utilizzo di strumenti di realtà estesa (Extended Reality, XR), ovvero gli strumenti che sono in grado di far percepire a un utente l’integrazione di componenti virtuali alla realtà. Essa comprende la realtà virtuale (Virtual Reality, VR), la realtà aumentata (Augmented Reality, AR) e la realtà mista (Mixed Reality, MR), ovvero sistemi composti da un software di simulazione in grado di combinare dati virtuali in modo tale da dare la percezione della realtà, e da componenti hardware che permettono all’utente di osservare queste informazioni e di interagirci. Grazie a esse è possibile ricreare i laboratori necessari alla facoltà senza affrontare gli enormi costi delle strumentazioni, la loro manutenzione e allocazione, l’impiantistica necessaria per il loro corretto funzionamento e i massivi costi di messa in sicurezza. In questa relazione vengono valutate le possibili applicazioni nei corsi presenti nel percorso di studi di Ingegneria Meccanica con sede a Forlì (FC) per gli studenti immatricolati nell’anno di corso 2018/2019, le metodologie di connessione tra i software, gli ambienti virtuali e l’hardware utilizzato. Infine viene presentato un esempio di possibile laboratorio virtuale di macchine utensili ricreato in ambiente virtuale impiegando il software Blender.