Maranini, Nicolò
(2024)
Impatto di diversi ceppi di Torulaspora delbrueckii sulle caratteristiche aromatiche del Sangiovese.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Viticoltura ed enologia [L-DM270] - Cesena, Documento ad accesso riservato.
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Abstract
Nel campo dell'enologia la ricerca scientifica ha cominciato a dedicare una particolare attenzione all'impiego di lieviti non-Saccharomyces, con l'obiettivo principale di migliorare la qualità del vino o di ridurne i rischi legati alla sicurezza alimentare. Tra i lieviti non-Saccharomyces, Torulaspora delbrueckii risulta tra le specie meglio studiate, commercializzate e utilizzate a livello industriale. Lo scopo del presente elaborato di tesi è volto a valutare, a livello di cantina, l’effetto di 3 ceppi commerciali di T. delbrueckii in mosto di Sangiovese a seguito di fermentazioni scalari con un Saccharomyces cerevisiae commerciale. Le diverse condizioni sperimentali con T. delbrueckii sono state confrontate tra loro e con un controllo fermentato solo con S. cerevisiae, attraverso analisi chimiche, microbiologiche e sensoriali. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare come l’utilizzo di fermentazioni scalari possa migliorare le caratteristiche aromatiche dei vini. Tuttavia, la riduzione in acidità volatile e l'aumentata produzione di molecole voltatili, in particolare alcoli ed esteri, è risultata dipendente dal ceppo selezionato. Pertanto, a livello di cantina, per eseguire fermentazioni scalari è fondamentale non solo selezionare la specie di non-Saccharomyces che si vuole applicare ma anche il ceppo e le sue possibili interazioni con lo starter che completa la fermentazione alcolica.
Abstract
Nel campo dell'enologia la ricerca scientifica ha cominciato a dedicare una particolare attenzione all'impiego di lieviti non-Saccharomyces, con l'obiettivo principale di migliorare la qualità del vino o di ridurne i rischi legati alla sicurezza alimentare. Tra i lieviti non-Saccharomyces, Torulaspora delbrueckii risulta tra le specie meglio studiate, commercializzate e utilizzate a livello industriale. Lo scopo del presente elaborato di tesi è volto a valutare, a livello di cantina, l’effetto di 3 ceppi commerciali di T. delbrueckii in mosto di Sangiovese a seguito di fermentazioni scalari con un Saccharomyces cerevisiae commerciale. Le diverse condizioni sperimentali con T. delbrueckii sono state confrontate tra loro e con un controllo fermentato solo con S. cerevisiae, attraverso analisi chimiche, microbiologiche e sensoriali. I risultati ottenuti hanno permesso di dimostrare come l’utilizzo di fermentazioni scalari possa migliorare le caratteristiche aromatiche dei vini. Tuttavia, la riduzione in acidità volatile e l'aumentata produzione di molecole voltatili, in particolare alcoli ed esteri, è risultata dipendente dal ceppo selezionato. Pertanto, a livello di cantina, per eseguire fermentazioni scalari è fondamentale non solo selezionare la specie di non-Saccharomyces che si vuole applicare ma anche il ceppo e le sue possibili interazioni con lo starter che completa la fermentazione alcolica.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Maranini, Nicolò
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Lieviti,Fermentazione
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2024
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Maranini, Nicolò
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Lieviti,Fermentazione
Data di discussione della Tesi
15 Marzo 2024
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