Della Chiara, Giacomo
(2012)
Un luogo per la cultura e lo spettacolo
Nuove funzioni per l'area del Bastione dei Cappuccini a Pesaro.
[Laurea specialistica a ciclo unico], Università di Bologna, Corso di Studio in
Architettura [TU-DM509] - Cesena
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Abstract
Questo lavoro mi ha dato la possibilità di unire tre grandi passioni: l’architettura, la storia
e il teatro. Tali elementi hanno caratterizzato nel passato, come nel presente, vicissitudini
e cambiamenti della città di Pesaro, scenario nel quale si alternano l’architettura a
carattere nazionale e quella locale, la storia d’Italia e quella della comunità cittadina, gli
spettacoli teatrali di richiamo internazionale a quelli di filodrammatica e dialettali.
Con le dovute eccezioni, i cittadini pesaresi della mia generazione poco o nulla sanno
della storia della città e della sua evoluzione, perché sono nati e cresciuti in anni in cui
questa è rimasta pressoché invariata nella sua struttura urbana e nelle caratteristiche
morfologiche; unico elemento visibile del continuo evolversi della città è l’espansione
dell’area abitata verso la periferia, la progressiva saturazione dello spazio tra l’espansione
urbana del dopoguerra e le zone periferiche.
La memoria storica riguardante modifiche importanti che la città ha subìto è, come
spesso accade, riposta in chi ha vissuto quei cambiamenti, nonché in qualche giornalista
o studioso locale che per lavoro o passione indaga quegli avvenimenti.
Tralasciando le controversie meramente politiche, Pesaro ha vissuto in passato una
stagione di forti dibattiti sulle vicende architettoniche ed urbanistiche della città, tale fu il
coinvolgimento e a volte l’ostruzionismo dell’opinione pubblica a tali trasformazioni; basti
citare le discussioni e i dubbi sollevati dal Piano Particolareggiato del Centro Storico nel
1974 elaborato dagli architetti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Carlo
Aymonino, Costantino Dardi, Gianni Fabbri, Raffaele Panella, Gianugo Polesello, Luciano
Semerani e Mauro Lena - nonostante negli anni seguenti solo pochi elementi del Piano
vennero attuati e neanche compiutamente. Di questi dibattiti, negli anni seguenti, ve ne
saranno pochi e limitati alla sfera politica, con scarso interesse e coinvolgimento da parte
dei cittadini.
Contrariamente, nell’ultimo periodo, si assiste parallelamente a due condizioni: un
rinnovato interesse da parte dei cittadini per la storia della città, promosso anche dal
moltiplicarsi di eventi, mostre, conferenze, pubblicazioni sull’argomento, e un’attenzione
nuova per quelli che sono i temi legati alla qualità degli interventi architettonici ed
urbanistici, da parte dell’amministrazione comunale. Primaria importanza nella
promozione di questo interesse riveste l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia
di Pesaro e Urbino e la Biblioteca–Archivio “Vittorio Bobbato”, i quali congiuntamente a
diversi autori hanno realizzato vari studi e pubblicazioni su tali argomenti. Il Comune si è
fatto promotore di diversi interventi, in attuazione di un Piano Regolatore Generale che, nelle intenzioni, mette al centro la qualità architettonica ed urbana degli interventi,
puntando su nuove opere e, per quanto riguarda principalmente il Centro Storico, anche
sul recupero dell’esistente.
I presupposti dell’intervento progettuale si inseriscono in questo dibattito basandosi
sull’idea, attualmente in discussione presso i diversi livelli istituzionali coinvolti, della
realizzazione di un nuovo polo ospedaliero congiunto con la città di Fano; quando ciò si
realizzerà, l’area ora occupata dall’ospedale pesarese verrà progressivamente liberata,
interamente o in parte, determinando un grande vuoto urbano proprio alle porte del
centro storico. Questo sito, di notevole privilegio sotto il profilo morfologico e posizionale
rispetto alle infrastrutture, è assolutamente appropriato per insediarvi un polo culturale
legato al teatro, essendo l’area confinante con quella sulla quale sorge il principale teatro
cittadino, il Teatro Rossini.
L’area di progetto è una testimonianza della storia urbana della città: presenta uno dei
due esempi superstiti di quelli che furono i bastioni della cinta muraria cittadina, nella sua
massima espansione, sotto il dominio dei Della Rovere ed il fatto che tale opera sia in
parte arrivata ai giorni nostri, più che della scelta degli amministratori locali passati, fu il
risultato di vicissitudini politiche, del caso e della centenaria presenza dell’ospedale che
di fatto ha vincolato l’area preservandola da trasformazioni non idonee come accaduto
per altre parti del centro storico.
Se la storia urbana di Pesaro è la base per poter pensare il suo futuro, non meno
importanza ricoprono le manifestazioni e le istituzioni che hanno fatto di Pesaro un punto
d’incontro culturale a carattere internazionale, elementi anch’essi che testimoniano la
qualità della città. La città ospita principalmente due eventi internazionali: la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema e il Rossini Opera Festival, ai quali si legano altre
importanti manifestazioni e istituzioni culturali. Strutturalmente indipendente, ma legato
indissolubilmente alla figura del grande compositore pesarese a cui è dedicato il festival,
vi è il Conservatorio Statale di Musica “Gioachino Rossini”, anch’esso un punto di
riferimento nel panorama culturale e musicale internazionale.
Uno degli elementi caratterizzanti del festival rossiniano è quello di essere un evento che
letteralmente coinvolge l’intera città, poiché le varie rappresentazioni sceniche, i concerti,
gli eventi collaterali, trovano spazio in diversi luoghi del centro storico e non solo,
arrivando ad utilizzare anche l’Adriatic Arena (palazzo dello sport), ubicato in periferia.
L’allestimento di una struttura sportiva al fine di potervi svolgere spettacoli teatrali è un
onere ulteriore per l’organizzazione dell’evento che viene ripagato solo dalla grande
affluenza di pubblico che è capace di garantire tale struttura, allontanandosi però dall’intuizione iniziale dell’evento che voleva nel centro cittadino il fulcro stesso della
manifestazione.
Sviluppare un progetto per un centro culturale legato al teatro e alla musica, oltre ad
essere un argomento di elevato interesse personale, è un tema ricorrente da oltre un
decennio nei dibattiti cittadini, che però non ha trovato fino ad ora la possibilità di essere
realizzato. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla mancanza di una struttura
univoca con cui la pubblica amministrazione possa confrontarsi, alla cronica mancanza
di fondi pubblici che la obbligherebbero a ricercare figure private in grado di co-finanziare
l’intervento e, non meno importante, la mancanza, fino ad ora, di un’area idonea.
Al di là dell’utilizzo a cui sarà destinata l’area di progetto, è di primaria importanza per
l’amministrazione comunale aprire un tavolo di confronto con la proprietà dell’area
ospedaliera, in modo da non lasciare nulla al caso nelle scelte che condizioneranno la
trasformazione.
Questa tesi è un’opportunità di confronto personale con la città di oggi, le trasformazioni
passate e quelle future; l’architettura, la storia della città ed il teatro possono essere tre
elementi cardine per una crescita ed una consapevolezza nuova delle potenzialità di
Pesaro nel panorama culturale. La progettazione di un luogo per la cultura e lo spettacolo
si fonda su tutte queste premesse, sulla necessità per la città di dotarsi di luoghi idonei
che possano finalmente accogliere al meglio tutte le manifestazioni legate al teatro e alla
musica e che possa inserirsi quale ulteriore spunto di dibattito nella preparazione del
dossier che punta a far riconoscere Pesaro quale “Città della Musica”, inserita nella rete
delle città creative dell’UNESCO.
Abstract
Questo lavoro mi ha dato la possibilità di unire tre grandi passioni: l’architettura, la storia
e il teatro. Tali elementi hanno caratterizzato nel passato, come nel presente, vicissitudini
e cambiamenti della città di Pesaro, scenario nel quale si alternano l’architettura a
carattere nazionale e quella locale, la storia d’Italia e quella della comunità cittadina, gli
spettacoli teatrali di richiamo internazionale a quelli di filodrammatica e dialettali.
Con le dovute eccezioni, i cittadini pesaresi della mia generazione poco o nulla sanno
della storia della città e della sua evoluzione, perché sono nati e cresciuti in anni in cui
questa è rimasta pressoché invariata nella sua struttura urbana e nelle caratteristiche
morfologiche; unico elemento visibile del continuo evolversi della città è l’espansione
dell’area abitata verso la periferia, la progressiva saturazione dello spazio tra l’espansione
urbana del dopoguerra e le zone periferiche.
La memoria storica riguardante modifiche importanti che la città ha subìto è, come
spesso accade, riposta in chi ha vissuto quei cambiamenti, nonché in qualche giornalista
o studioso locale che per lavoro o passione indaga quegli avvenimenti.
Tralasciando le controversie meramente politiche, Pesaro ha vissuto in passato una
stagione di forti dibattiti sulle vicende architettoniche ed urbanistiche della città, tale fu il
coinvolgimento e a volte l’ostruzionismo dell’opinione pubblica a tali trasformazioni; basti
citare le discussioni e i dubbi sollevati dal Piano Particolareggiato del Centro Storico nel
1974 elaborato dagli architetti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia - Carlo
Aymonino, Costantino Dardi, Gianni Fabbri, Raffaele Panella, Gianugo Polesello, Luciano
Semerani e Mauro Lena - nonostante negli anni seguenti solo pochi elementi del Piano
vennero attuati e neanche compiutamente. Di questi dibattiti, negli anni seguenti, ve ne
saranno pochi e limitati alla sfera politica, con scarso interesse e coinvolgimento da parte
dei cittadini.
Contrariamente, nell’ultimo periodo, si assiste parallelamente a due condizioni: un
rinnovato interesse da parte dei cittadini per la storia della città, promosso anche dal
moltiplicarsi di eventi, mostre, conferenze, pubblicazioni sull’argomento, e un’attenzione
nuova per quelli che sono i temi legati alla qualità degli interventi architettonici ed
urbanistici, da parte dell’amministrazione comunale. Primaria importanza nella
promozione di questo interesse riveste l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia
di Pesaro e Urbino e la Biblioteca–Archivio “Vittorio Bobbato”, i quali congiuntamente a
diversi autori hanno realizzato vari studi e pubblicazioni su tali argomenti. Il Comune si è
fatto promotore di diversi interventi, in attuazione di un Piano Regolatore Generale che, nelle intenzioni, mette al centro la qualità architettonica ed urbana degli interventi,
puntando su nuove opere e, per quanto riguarda principalmente il Centro Storico, anche
sul recupero dell’esistente.
I presupposti dell’intervento progettuale si inseriscono in questo dibattito basandosi
sull’idea, attualmente in discussione presso i diversi livelli istituzionali coinvolti, della
realizzazione di un nuovo polo ospedaliero congiunto con la città di Fano; quando ciò si
realizzerà, l’area ora occupata dall’ospedale pesarese verrà progressivamente liberata,
interamente o in parte, determinando un grande vuoto urbano proprio alle porte del
centro storico. Questo sito, di notevole privilegio sotto il profilo morfologico e posizionale
rispetto alle infrastrutture, è assolutamente appropriato per insediarvi un polo culturale
legato al teatro, essendo l’area confinante con quella sulla quale sorge il principale teatro
cittadino, il Teatro Rossini.
L’area di progetto è una testimonianza della storia urbana della città: presenta uno dei
due esempi superstiti di quelli che furono i bastioni della cinta muraria cittadina, nella sua
massima espansione, sotto il dominio dei Della Rovere ed il fatto che tale opera sia in
parte arrivata ai giorni nostri, più che della scelta degli amministratori locali passati, fu il
risultato di vicissitudini politiche, del caso e della centenaria presenza dell’ospedale che
di fatto ha vincolato l’area preservandola da trasformazioni non idonee come accaduto
per altre parti del centro storico.
Se la storia urbana di Pesaro è la base per poter pensare il suo futuro, non meno
importanza ricoprono le manifestazioni e le istituzioni che hanno fatto di Pesaro un punto
d’incontro culturale a carattere internazionale, elementi anch’essi che testimoniano la
qualità della città. La città ospita principalmente due eventi internazionali: la Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema e il Rossini Opera Festival, ai quali si legano altre
importanti manifestazioni e istituzioni culturali. Strutturalmente indipendente, ma legato
indissolubilmente alla figura del grande compositore pesarese a cui è dedicato il festival,
vi è il Conservatorio Statale di Musica “Gioachino Rossini”, anch’esso un punto di
riferimento nel panorama culturale e musicale internazionale.
Uno degli elementi caratterizzanti del festival rossiniano è quello di essere un evento che
letteralmente coinvolge l’intera città, poiché le varie rappresentazioni sceniche, i concerti,
gli eventi collaterali, trovano spazio in diversi luoghi del centro storico e non solo,
arrivando ad utilizzare anche l’Adriatic Arena (palazzo dello sport), ubicato in periferia.
L’allestimento di una struttura sportiva al fine di potervi svolgere spettacoli teatrali è un
onere ulteriore per l’organizzazione dell’evento che viene ripagato solo dalla grande
affluenza di pubblico che è capace di garantire tale struttura, allontanandosi però dall’intuizione iniziale dell’evento che voleva nel centro cittadino il fulcro stesso della
manifestazione.
Sviluppare un progetto per un centro culturale legato al teatro e alla musica, oltre ad
essere un argomento di elevato interesse personale, è un tema ricorrente da oltre un
decennio nei dibattiti cittadini, che però non ha trovato fino ad ora la possibilità di essere
realizzato. Le motivazioni possono essere molteplici, dalla mancanza di una struttura
univoca con cui la pubblica amministrazione possa confrontarsi, alla cronica mancanza
di fondi pubblici che la obbligherebbero a ricercare figure private in grado di co-finanziare
l’intervento e, non meno importante, la mancanza, fino ad ora, di un’area idonea.
Al di là dell’utilizzo a cui sarà destinata l’area di progetto, è di primaria importanza per
l’amministrazione comunale aprire un tavolo di confronto con la proprietà dell’area
ospedaliera, in modo da non lasciare nulla al caso nelle scelte che condizioneranno la
trasformazione.
Questa tesi è un’opportunità di confronto personale con la città di oggi, le trasformazioni
passate e quelle future; l’architettura, la storia della città ed il teatro possono essere tre
elementi cardine per una crescita ed una consapevolezza nuova delle potenzialità di
Pesaro nel panorama culturale. La progettazione di un luogo per la cultura e lo spettacolo
si fonda su tutte queste premesse, sulla necessità per la città di dotarsi di luoghi idonei
che possano finalmente accogliere al meglio tutte le manifestazioni legate al teatro e alla
musica e che possa inserirsi quale ulteriore spunto di dibattito nella preparazione del
dossier che punta a far riconoscere Pesaro quale “Città della Musica”, inserita nella rete
delle città creative dell’UNESCO.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea specialistica a ciclo unico)
Autore della tesi
Della Chiara, Giacomo
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM509
Parole chiave
Pesaro Bastione dei Cappuccini Teatro
Data di discussione della Tesi
14 Febbraio 2012
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Tesi di laurea specialistica a ciclo unico)
Autore della tesi
Della Chiara, Giacomo
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
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Pesaro Bastione dei Cappuccini Teatro
Data di discussione della Tesi
14 Febbraio 2012
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