Santachiara, Giulia
(2023)
Caratterizzazione e analisi di una comunità di spore fungine presenti nel suolo di un orto.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Analisi e gestione dell'ambiente [LM-DM270] - Ravenna, Documento full-text non disponibile
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Abstract
La drammatica perdita di biodiversità, di beni e di servizi ecosistemici a cui si è assistito negli ultimi 50 anni in tutto il mondo è stata particolarmente grave negli agroecosistemi a causa degli impatti delle attività agricole intensive sull’ambiente. Per secoli l’uomo ha utilizzato migliaia di specie vegetali come cibo, alcune delle quali sono state coltivate. Oggi vengono coltivate solo 150 specie vegetali, e di queste, solo 12 soddisfano il 75% del fabbisogno alimentare, mentre solo 4 costituiscono il 50% del cibo che mangiamo. Le filiere agroalimentari convenzionali, infatti, spesso costringono gli agricoltori ad aumentare la produttività e a ridurre i costi di produzione per essere competitivi sul mercato, lasciando loro poca scelta riguardo al tipo di cibo da produrre o al modo in cui produrlo. Negli ultimi anni però, con l’evolversi delle tecnologie, si è arrivati alla conclusione che il metodo di approccio migliore alla coltivazione delle colture per il sostentamento umano sarebbe quello di effettuare un tipo di agricoltura sostenibile; il pilastro centrale dell’agricoltura sostenibile è quello di avere un approccio sistemico “olistico” alla gestione del sistema colturale, che si basa sull’uso dei servizi ecosistemici al fine di ottenere una resa sostenibile, una qualità del raccolto e ad un’elevata efficienza energetica ad un basso impatto. In quest’ottica, i microrganismi del suolo, come i funghi micorrizici arbuscolari (AM) (AMF, phylum Glomeromycota), che rappresentano un’interfaccia chiave tra le piante ospiti e i nutrienti minerali del suolo, hanno guadagnato un crescente interesse come ingegneri dell’ecosistema e biofertilizzanti. Lo scopo di questo progetto è stato, quindi, quello di analizzare la variabilità di una comunità fungina AM presente nel suolo di un orto gestito con tecniche lavorazione minime e poco invasive senza utilizzo di fertilizzanti chimici, nella quale sono state messe a dimora diverse tipologie di colture nel corso degli anni.
Abstract
La drammatica perdita di biodiversità, di beni e di servizi ecosistemici a cui si è assistito negli ultimi 50 anni in tutto il mondo è stata particolarmente grave negli agroecosistemi a causa degli impatti delle attività agricole intensive sull’ambiente. Per secoli l’uomo ha utilizzato migliaia di specie vegetali come cibo, alcune delle quali sono state coltivate. Oggi vengono coltivate solo 150 specie vegetali, e di queste, solo 12 soddisfano il 75% del fabbisogno alimentare, mentre solo 4 costituiscono il 50% del cibo che mangiamo. Le filiere agroalimentari convenzionali, infatti, spesso costringono gli agricoltori ad aumentare la produttività e a ridurre i costi di produzione per essere competitivi sul mercato, lasciando loro poca scelta riguardo al tipo di cibo da produrre o al modo in cui produrlo. Negli ultimi anni però, con l’evolversi delle tecnologie, si è arrivati alla conclusione che il metodo di approccio migliore alla coltivazione delle colture per il sostentamento umano sarebbe quello di effettuare un tipo di agricoltura sostenibile; il pilastro centrale dell’agricoltura sostenibile è quello di avere un approccio sistemico “olistico” alla gestione del sistema colturale, che si basa sull’uso dei servizi ecosistemici al fine di ottenere una resa sostenibile, una qualità del raccolto e ad un’elevata efficienza energetica ad un basso impatto. In quest’ottica, i microrganismi del suolo, come i funghi micorrizici arbuscolari (AM) (AMF, phylum Glomeromycota), che rappresentano un’interfaccia chiave tra le piante ospiti e i nutrienti minerali del suolo, hanno guadagnato un crescente interesse come ingegneri dell’ecosistema e biofertilizzanti. Lo scopo di questo progetto è stato, quindi, quello di analizzare la variabilità di una comunità fungina AM presente nel suolo di un orto gestito con tecniche lavorazione minime e poco invasive senza utilizzo di fertilizzanti chimici, nella quale sono state messe a dimora diverse tipologie di colture nel corso degli anni.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Santachiara, Giulia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
morfotipi, comunità fungine, indici ecologici, funghi endomicorrizici
Data di discussione della Tesi
12 Dicembre 2023
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Santachiara, Giulia
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
morfotipi, comunità fungine, indici ecologici, funghi endomicorrizici
Data di discussione della Tesi
12 Dicembre 2023
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