Nuove prospettive per la lotta ai giallumi della vite

I giallumi della vite causano ingenti danni economici in tutto il mondo. Essi sono causati da fitoplasmi, parassiti obbligati del mondo vegetale, capaci di colonizzare ed ostruire i tubi floematici delle proprie piante ospiti. In Europa, la Flavescenza dorata ed il Legno nero sono le principali fitoplasmosi che affliggono il comparto viticolo. Queste malattie vengono propagate attivamente da insetti vettori, capaci di trasmettere il patogeno in campo. Il commercio del materiale di propagazione infetto, invece, rappresenta la principale causa di diffusione dei giallumi in aree distanti fra loro. Per fronteggiare l’espansione delle malattie, in Italia come in altri paesi europei vengono adottate misure di lotta obbligatoria. Le strategie di difesa attualmente in vigore si basano sull’adozione di metodi indiretti. Trattamenti insetticidi indirizzati agli insetti vettori, oppure eliminazione delle piante malate capaci di fungere da serbatoio d’inoculo, rappresentano le colonne portanti su cui si basa la lotta alle fitoplasmosi. Tuttavia, non esistono metodi capaci di incidere direttamente sull’agente causale della malattia. In questa tesi viene riportata la descrizione di un’esperienza, che aveva come scopo quello di testare l’efficacia di un prodotto, nominato Fi-plus, nei confronti dei fitoplasmi su viti infette. Il formulato è stato somministrato in pressione all’interno dei vasi linfatici delle piante. Nel corso della prova, della durata di due anni, sono stati condotti rilievi sintomatologici al fine di valutare l’andamento della malattia in vigneto. Dalle osservazioni condotte in campo è emersa una diminuzione del numero di viti sintomatiche. Inoltre, circa la metà delle piante trattate nel corso del primo anno è apparsa asintomatica in quello successivo. Questi primi rilevamenti mostrano una situazione interessante, che merita di essere approfondita attraverso la prosecuzione del progetto negli anni futuri.