Geografie dell'urbano e processi di rigenerazione: il caso di Milano

La produzione dello spazio urbano è strettamente collegata alle logiche economiche del sistema capitalista. Ogni qualvolta si assiste ad un cambiamento nella struttura economica capitalista di una società, lo spazio urbano torna ad essere protagonista di una nuova stagione di pratiche e progetti spaziali inediti. Il contenuto di analisi avrà il suo focus sullo spazio urbano, inteso come oggetto plasmato e trasformato dalle regole del mercato capitalista, con l’obiettivo di presentare i processi di rigenerazione urbana e le relative conseguenze spaziali e sociali. La prima parte dell’elaborato si concentrerà sul processo di transizione economica e urbana avvenuto nell’ultimo mezzo secolo. Il passaggio da un’economia fordista a postfordista si collega al processo di trasformazione urbana che porta la città moderna a decadere, deindustrializzarsi e a ricostruirsi in versione postmoderna. I vuoti lasciati dall’industria fordista vengono rimpiazzati dalle politiche di rigenerazione urbane, che consentono alla città di attirare nuovi capitali e nuovi investimenti, ma questa ricchezza non viene ridistribuita né socialmente né spazialmente, i quartieri rigenerati sono quartieri gentrificati. A tal proposito, il terzo e il quarto capitolo prenderanno in esame la città di Milano e l’opera di rigenerazione urbana avvenuta nel quartiere CityLife, ex polo fieristico della città. Milano è probabilmente la città italiana che offre più possibilità per indagare a fondo il legame intrecciato tra economia e spazio urbano. A partire dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, la città ha attraversato i processi di espansione e di declino industriale, conoscendo nell’ultimo decennio anche i processi urbani di rigenerazione e valorizzazione urbana. Il capoluogo lombardo si rivela un eterogeneo scenario urbano, economico, sociale e culturale, difficile da inquadrare e dai confini mobili, che incarna perfettamente i tratti e le dinamiche della città postmoderna.