Criticità e prospettive nella distribuzione e circolazione internazionale del cinema italiano. "Perfetti sconosciuti" e "The Place": un confronto

Il seguente lavoro ha come obiettivo analizzare le problematiche e le prospettive che caratterizzano la distribuzione e la circolazione internazionale del cinema italiano contemporaneo. Attraverso l'analisi del ruolo all'interno della filiera della distribuzione cinematografica e di come si sono evoluti i modelli di business dell'industria cinematografica americana, si effettuerà un confronto con l'industria italiana per andare ad evidenziare come l'intervento statale e la nascita del sistema distributivo delle finestre secondarie abbiano influenzato il suo sviluppo. Si andrà, poi ad esplorare la circolazione internazionale del cinema italiano dalle origini ad oggi per mettere in luce come una mancata organizzazione industriale dovuta al finanziamento pubblico, affiancata da una ricerca di cinema di qualità come unico strumento con cui contrastare il cinema commerciale americano, abbiano da un lato favorito la circolazione internazionale di un unico genere di cinema, quello d'autore che circola nei festival internazionali, dall'altro impedito al cinema più commerciale di venire esportato. Verranno anche analizzati gli unici percorsi distributivi che permettono attualmente al cinema italiano di circolare oltre i confini nazionali: oltre ai festival ci sono le co-produzioni internazionali, le piattaforme streaming e i film-format. Infine, attraverso l'analisi comparativa tra i percorsi produttivi e distributivi di Perfetti sconosciuti e The Place di Paolo Genovese, utilizzando le notizie sulle riprese, i paratesti promozionali, i dati del box office e delle admission italiani ed esteri, la loro circolazione nei canali distributivi ancillari e la loro ricezione critica, si cercheranno di evidenziare le criticità che la nostra industria presenta nella fase distributiva dei film commerciali e di individuare le eventuali prospettive che potrebbero permettere al cinema italiano di diventare effettivamente competitivo sia nel mercato domestico sia in quello internazionale.