Effetto del cambiamento di uso del suolo sulla ricarica della falda costiera emiliano-romagnola

In questo lavoro di tesi è stata eseguita l’analisi dell’evoluzione dell’uso del suolo per stimare le variazioni della ricarica dell’acquifero freatico costiero in relazione alla variazione dell’uso del suolo avvenuta nel tempo per il territorio costiero dell’Emilia-Romagna. La metodologia utilizzata ha previsto uno studio del territorio tra il 1943 e il 2018, considerando le carte dell’uso del suolo del 1943, 1976, 1982, 1998, 2005, 2017 e 2018 fornite dal Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna; i dati meteoclimatici sono stati estrapolati dal database Dexter di ARPAE. Con l’utilizzo di strumenti GIS (Geographic information system) sono stati elaborati e valutati i cambiamenti dell’uso del suolo in due fasi: i) la prima, a scala di tutto l’acquifero costiero dal 1976 al 2018; ii) la seconda, in una fascia di 1.5-2 km dalla linea di costa considerando i singoli intervalli di tempo (1943-1982; 1982-1998; 1998-2005; 2005-2018). Nello specifico si è valutato il tasso di urbanizzazione, le modifiche delle aree agricole e dell’estensione delle dune costiere nel tempo. Il tasso di infiltrazione è stato calcolato con il modello HYDRUS-1D per le diverse tipologie di suolo dominanti lungo costa: Cerba, San Vitale e Pirottolo. Tra il 1943 e il 2018 l’infiltrazione si è ridotta del 69 % nelle aree agricole e del 88 % nelle dune costiere a seguito della riduzione di 3 107 m2 dei campi agricoli e di 1.26 107 m2 delle dune costiere. L’urbanizzazione è la principale causa del cambiamento dell’uso del suolo, in particolare dal dopoguerra in poi. La conseguente impermeabilizzazione ha fortemente compromesso l’infiltrazione delle acque piovane, modificando l’idrologia locale e la disponibilità di acqua dolce. Questa tesi ha quindi contribuito ad una ulteriore valutazione delle problematiche che caratterizzano l’acquifero freatico costiero, evidenziando la forte antropizzazione del territorio e contribuendo alle future scelte di ricerca e gestione.