Neuroprotesi corticali visive, percezione delle forme attraverso stimolazioni intracorticali con sistemi ad alta densità di elettrodi

Campagna, Marta (2023) Neuroprotesi corticali visive, percezione delle forme attraverso stimolazioni intracorticali con sistemi ad alta densità di elettrodi. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria biomedica [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract

La cecità colpisce circa 40 milioni di persone in tutto il mondo. Questa condizione diminuisce le qualità della vita del paziente, dei suoi cari ed è un costo per la società. È quindi di grande rilevanza scientifica, ma anche sociale, trovare una soluzione che possa ripristinare funzioni visive base ai soggetti non vedenti. Tra le diverse tecniche innovative, le neuroprotesi visive corticali sfruttano la stimolazione elettrica dei neuroni della corteccia visiva, questo produce una percezione luminosa detta fosfene. Questo approccio è già noto da diversi secoli, ma negli ultimi decenni è diventato più promettente grazie all’avanzamento delle conoscenze in ambito elettrofisiologico e elettronico. Il vantaggio di questa tecnica è quello di essere più inclusiva perché può essere utilizzata da pazienti con deficit a vari livelli del sistema visivo: stimolando direttamente l’ultima porzione del sistema visivo, la corteccia visiva, non è importante che le strutture a monte, come occhio e vie visive, siano in salute. In particolare, l’elaborato si concentra sulle neuroprotesi visive corticali che utilizzano array multielettrodo intracorticali ad alta densità (1024 elettrodi). Questo approccio consente, attraverso la stimolazione simultanea di centinaia di elettrodi, la percezione di forme costituite da un determinato numero di fosfeni corrispondenti ai campi recettivi dei neuroni stimolati. Inoltre, è stato osservato che esiste una relazione direttamente proporzionale tra l’attività delle cortecce visive V1 e V4, questo può migliorare e velocizzare il processo di calibrazione per individuare la corrente di soglia necessaria per la stimolazione. In conclusione, usando un elevato numero di elettrodi intracorticali si possono indurre forme preservando sia le prestazioni temporali che spaziali. Chiaramente ci sono ancora molti ostacoli da superare legati alla portabilità e alla biocampatibilità, ma si può già intravedere una luce in fondo al tunnel.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Campagna, Marta
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
neuroprotesi corticali visive,fosfene,retina,fototrasduzione,corteccia visiva,orientamento,forma,cecità,acuità visiva,campo visivo,stimolazione elettrica,neuroplasticità cerebrale,pretesi corticali,elettrodi intracorticali,attività della V4,alta densità di elettrodi
Data di discussione della Tesi
26 Maggio 2023
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