Standard per descrivere API Web: confronto e conversioni

L'elaborato analizza i linguaggi per descrivere le API (Application Programming Interfaces), strumenti fondamentali per lo sviluppo di software e applicazioni moderne. In generale, una API definisce un insieme di regole, protocolli e strumenti che consentono ad un software di comunicare con un altro software, di solito attraverso Internet. Ne viene ripercorsa la storia a partire dalle prime utilizzazioni ed indicate le diverse classi di API, le quali si differenziano per le loro funzionalità e scopi d’uso. Viene, inoltre, chiarito il procedimento generale di scrittura di una nuova API e descritti i principali componenti come l'API Gateway. È stata analizzata la classificazione delle API in: linguaggi descrittivi, query language e standard di basso livello. In particolare sono stati approfonditi i linguaggi OpenAPI, RAML, API Blueprint, WSDL, WADL, Hydra, JSON API, GraphQL, OData, gRPC, Thrift e Protocol Buffers. Si sono analizzate, altresì, le caratteristiche fondamentali che rendono un linguaggio più appropriato rispetto ad altri in base ai diversi ambienti d'utilizzo, valutando aspetti come l'integrazione, l'innovazione, la facilità di manutenzione, la sicurezza e le prestazioni. Considerati questi criteri, è stata costruita una griglia di valutazione al fine di differenziare i vari linguaggi. Infine, sono stati indicati e studiati gli strumenti che consentono la trasformazione delle specifiche delle API, procedendo quindi all'analisi di OpenAPI Transformer, Restlet Studio, Stoplight, SwaggerHub, Transposit, Widdershins, APIMATIC Transformer. È stata realizzata una tabella che permette la visualizzazione di tutte le possibili trasformazioni utilizzando gli strumenti precedentemente indicati.