Dalmonte, Serena
(2023)
Cardiotocografia: dispositivi ed interpretazione dei segnali.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria biomedica [L-DM270] - Cesena, Documento ad accesso riservato.
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Abstract
La cardiotocografia è una tecnica di monitoraggio fetale in gravidanza che permette di individuare stati di sofferenza e intervenire così tempestivamente, salvaguardando la salute del bambino. Il monitoraggio si diffuse rapidamente a partire dagli anni ’70, sostituendosi al metodo classico di auscultazione intermittente attraverso lo stetoscopio, ancora in uso nei Paesi in via di sviluppo. Grazie alle onde ad ultrasuoni emesse dal trasduttore e all’effetto Doppler pulsato, si rileva il valore della frequenza cardiaca, attraverso un sensore di pressione ad estensimetri, invece, le contrazioni uterine. Entrambe vengono mostrate su monitor e poi stampate generando un tracciato. Sono molteplici i parametri utilizzati per analizzarlo e numerose le loro classificazioni. Sfruttando questi criteri è possibile individuare se il feto è in salute o in sofferenza. Nonostante la validità del monitoraggio, esso presenta dei limiti emersi da studi scientifici come l’interpretazione soggettiva, i falsi positivi e i costi elevati. Una grande differenza di mortalità neonatale si evidenzia tra i Paesi con un alto reddito e quelli con scarse risorse, le quali non possono permettersi l’utilizzo del cardiotocografo. Grazie alla sua capacità si auspica venga introdotto nelle strutture sanitarie di tutte le Nazioni, anche in quelle con più difficoltà economiche, mettendo al primo posto la tutela di una futura vita che cresca in salute.
Abstract
La cardiotocografia è una tecnica di monitoraggio fetale in gravidanza che permette di individuare stati di sofferenza e intervenire così tempestivamente, salvaguardando la salute del bambino. Il monitoraggio si diffuse rapidamente a partire dagli anni ’70, sostituendosi al metodo classico di auscultazione intermittente attraverso lo stetoscopio, ancora in uso nei Paesi in via di sviluppo. Grazie alle onde ad ultrasuoni emesse dal trasduttore e all’effetto Doppler pulsato, si rileva il valore della frequenza cardiaca, attraverso un sensore di pressione ad estensimetri, invece, le contrazioni uterine. Entrambe vengono mostrate su monitor e poi stampate generando un tracciato. Sono molteplici i parametri utilizzati per analizzarlo e numerose le loro classificazioni. Sfruttando questi criteri è possibile individuare se il feto è in salute o in sofferenza. Nonostante la validità del monitoraggio, esso presenta dei limiti emersi da studi scientifici come l’interpretazione soggettiva, i falsi positivi e i costi elevati. Una grande differenza di mortalità neonatale si evidenzia tra i Paesi con un alto reddito e quelli con scarse risorse, le quali non possono permettersi l’utilizzo del cardiotocografo. Grazie alla sua capacità si auspica venga introdotto nelle strutture sanitarie di tutte le Nazioni, anche in quelle con più difficoltà economiche, mettendo al primo posto la tutela di una futura vita che cresca in salute.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Dalmonte, Serena
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
cardiotocografia,frequenza cardiaca fetale,contrazioni uterine,effetto Doppler,onde ad ultrasuoni,mortalità neonatale,stetoscopio di Pinard
Data di discussione della Tesi
26 Maggio 2023
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Dalmonte, Serena
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
cardiotocografia,frequenza cardiaca fetale,contrazioni uterine,effetto Doppler,onde ad ultrasuoni,mortalità neonatale,stetoscopio di Pinard
Data di discussione della Tesi
26 Maggio 2023
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