La corte come spazio pubblico urbano

Il lavoro di tesi si colloca nell’area dell’Ex caserma Stamoto, nella prima periferia della città di Bologna. Lo stato di abbandono dell’insediamento si protrae già da diversi anni e costituisce uno scenario urbano irrisolto, tipico delle aree militari dismesse. Considerate le disposizioni del Comune di Bologna per questo insediamento, che destina lo spazio a scuole pubbliche superiori ed edifici residenziali dedicati principalmente a studenti, il pensiero progettuale si propone di riqualificare e recuperare questo frammento di città abbandonato, confrontandosi con le analisi svolte sulle caratteristiche della città storica e sulle connessioni che lo legano all’area di intervento. Attraverso lo studio e la lettura di progetti significativi nell’ambito delle tematiche della riqualificazione urbana, si è configurato l’orientamento del nuovo insediamento così da ricostituire una continuità con la città. Il progetto di riqualificazione si chiarisce attraverso la grande corte centrale che costituisce la scena urbana che domina l’area, permettendo di mettere in connessione i singoli elementi che vi si affacciano: polo scolastico, residenze, auditorium e l’edificio per le mostre temporanee non risultano isolati, ma dialogano fra loro definendo una centralità urbana. Attraverso un sistema di corti, il progetto si articola come in un incrocio di strade e spazi pubblici che delineano una chiara gerarchia degli spazi, proprio come accade all’interno di una città. Lo scopo progettuale, in conclusione, è quello di conferire carattere e valore architettonico a un’area periferica che si presenta priva di identità, in modo da definire una nuova centralità urbana all’interno della città. La sfida di progettare edifici per la collettività è stata accolta perseguendo il tema della corte e applicandone alcune variazioni che hanno permesso di rendere il progetto unitario.