Benincasa, Roberta
(2023)
Ocean climate predictability study in the Mediterranean Sea.
[Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in
Fisica del sistema terra [LM-DM270], Documento ad accesso riservato.
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Abstract
I modelli numerici oceanici soggetti al forzante atmosferico sono caratterizzati da 2 tipi di variabilità: una risposta al forzante esterno (definito segnale) e le variazioni interne generate indipendentemente da esso (che costituiscono il rumore). Partendo dalla teoria dei modelli climatici stocastici (Hasselmann, 1976) e basandosi su un ensemble di 5 simulazioni del Mar Mediterraneo nel 2021 con lo stesso forzante atmosferico, ma con date di inizio distanziate di un anno, il rumore o variabilità interna è studiata relativamente alla sua dipendenza dalla profondità e dalla stagione, alla sua distribuzione spaziale e alla variabile utilizzata per descriverla ed è confrontata con il segnale tramite il rapporto segnale-rumore. Per la temperatura, il rumore è decisamente maggiore in estate con un picco in corrispondenza del termoclino, mentre d’inverno è maggiormente presente nel Mediterraneo orientale mantenendosi costante per i primi 100 m. Tuttavia il segnale rimane pressoché dominante fino ai 100 m di profondità. Relativamente alla salinità, la variabilità interna è chiaramente legata alle zone con gradiente orizzontale di salinità più forte, come il Mare di Alboràn, il Mar Egeo e a sud del Mar Ionio. Inoltre, sia per la salinità che per la velocità della corrente il rumore è sempre predominante rispetto al segnale, fatta eccezione per il Mar Adriatico e il Golf di Gabès. Infine, per la velocità della corrente, il rumore è in ottimo accordo con l’intensità stessa della corrente: zone con corrente media alta sono caratterizzate da grande rumore e viceversa. In aggiunta, un confronto tra il rumore dato dall’ensemble precedentemente definito e da un altro composto da 5 simulazioni analoghe, ma con date di inizio tra agosto e dicembre 2020, ha permesso di ricavare delle prime informazioni sul tempo di decorrelazione tra le simulazioni, trovando che questo deve essere di almeno sei mesi, contrariamente a quanto assunto in altri studi.
Abstract
I modelli numerici oceanici soggetti al forzante atmosferico sono caratterizzati da 2 tipi di variabilità: una risposta al forzante esterno (definito segnale) e le variazioni interne generate indipendentemente da esso (che costituiscono il rumore). Partendo dalla teoria dei modelli climatici stocastici (Hasselmann, 1976) e basandosi su un ensemble di 5 simulazioni del Mar Mediterraneo nel 2021 con lo stesso forzante atmosferico, ma con date di inizio distanziate di un anno, il rumore o variabilità interna è studiata relativamente alla sua dipendenza dalla profondità e dalla stagione, alla sua distribuzione spaziale e alla variabile utilizzata per descriverla ed è confrontata con il segnale tramite il rapporto segnale-rumore. Per la temperatura, il rumore è decisamente maggiore in estate con un picco in corrispondenza del termoclino, mentre d’inverno è maggiormente presente nel Mediterraneo orientale mantenendosi costante per i primi 100 m. Tuttavia il segnale rimane pressoché dominante fino ai 100 m di profondità. Relativamente alla salinità, la variabilità interna è chiaramente legata alle zone con gradiente orizzontale di salinità più forte, come il Mare di Alboràn, il Mar Egeo e a sud del Mar Ionio. Inoltre, sia per la salinità che per la velocità della corrente il rumore è sempre predominante rispetto al segnale, fatta eccezione per il Mar Adriatico e il Golf di Gabès. Infine, per la velocità della corrente, il rumore è in ottimo accordo con l’intensità stessa della corrente: zone con corrente media alta sono caratterizzate da grande rumore e viceversa. In aggiunta, un confronto tra il rumore dato dall’ensemble precedentemente definito e da un altro composto da 5 simulazioni analoghe, ma con date di inizio tra agosto e dicembre 2020, ha permesso di ricavare delle prime informazioni sul tempo di decorrelazione tra le simulazioni, trovando che questo deve essere di almeno sei mesi, contrariamente a quanto assunto in altri studi.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Benincasa, Roberta
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
variabilità climatica,predicibilità,rumore,segnale,variabilità interna,Mar Mediterraneo,modelli climatici stocastici
Data di discussione della Tesi
16 Marzo 2023
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Benincasa, Roberta
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
variabilità climatica,predicibilità,rumore,segnale,variabilità interna,Mar Mediterraneo,modelli climatici stocastici
Data di discussione della Tesi
16 Marzo 2023
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