Cicaline e tripidi in vigneti dell'area del lambrusco: gestione biologica e convenzionale a confronto

Leoni, Alex (2023) Cicaline e tripidi in vigneti dell'area del lambrusco: gestione biologica e convenzionale a confronto. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Viticoltura ed enologia [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract

La viticoltura è una realtà agronomica importante per l'Italia, nel cui ambito è frequente l’impiego di fertilizzanti inorganici e prodotti fitosanitari di sintesi chimica. Tra gli organismi dannosi da controllare tramite questi prodotti, vi sono alcune specie di cicaline e tripidi che possono comportare danni alla chioma della vite, riducendone la produttività, o essere vettori di fitoplasmi. Queste pratiche comportano un elevato impatto ambientale, causando una diminuzione di sostanza organica nel suolo e un calo della biodiversità. Il modello di produzione biologico è stato proposto come una soluzione più sostenibile per ridurre l’impatto della viticoltura sull’ambiente. Con lo scopo di valutare come la gestione biologica vada ad influenzare l’abbondanza delle cicaline dannose e dei tripidi nel vigneto, sono state fatte delle rilevazioni con trappole adesive in due coppie di vigneti, costituite ognuna da un vigneto convenzionale e da uno biologico, nell’ambito di un più vasto progetto nazionale sulla biodiversità (CLIMVIT). I vigneti convenzionali hanno registrato un numero maggiore di catture in tutte le fasi fenologiche. Empoasca vitis Göethe si è dimostrata essere la cicalina dannosa più presente in tutti i vigneti; seguono Hyalestes obsoletus Signoret e Scaphoideus titanus Ball, gli insetti vettori rispettivamente del legno nero e della flavescenza dorata. Altre specie trovate sono state Zygina rhamni Ferrari, Erasmoneura vulnerata Fitch e Dictyophara europaea L., ma non in numero tale da dover essere considerate pericolose. Per quanto riguarda i tripidi, Depanothrips reuteri Uzel è stato rilevato maggiormente nei vigneti convenzionali, con un picco alla fioritura. Tali dati sembrano suggerire che anche nel biologico sia possibile contrastare i fitofagi dannosi con successo, probabilmente per una maggiore presenza dei loro nemici naturali, facendo in questo modo coesistere la tutela della biodiversità e la difesa delle piante.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Leoni, Alex
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Auchenorrhyncha,Viticoltura,Fitofagi,Thysanoptera
Data di discussione della Tesi
17 Marzo 2023
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