Gianrossi, Sara
(2022)
Il ruolo dell’interprete nelle zone di conflitto: storia ed evoluzione dei diritti della figura dal 1945 ad oggi.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Mediazione linguistica interculturale [L-DM270] - Forli', Documento full-text non disponibile
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Abstract
Tutti sono a conoscenza degli innumerevoli conflitti che, negli ultimi trent’anni, hanno interessato diverse aree del mondo, coinvolgendo Occidente e Oriente, a partire dalla guerra del Golfo, nel 1991, passando per la guerra nei Balcani, per arrivare alla guerra civile siriana e alla recentissima occupazione russa in Ucraina. Ciò che tende a rimanere nascosto è che, di fianco alle forze militari e para-militari, come personale sanitario e scienziati specializzati in vari ambiti, in ognuna di queste situazioni hanno operato e operano tutt’oggi figure che sono tendenzialmente invisibili, almeno sotto il punto di vista della copertura mediatica: gli interpreti. La loro invisibilità, tuttavia, ha iniziato a venire meno a partire dai primi anni del XXI secolo per merito di alcuni studiosi di linguistica e sociologia che, mossi da svariate motivazioni, hanno analizzato e approfondito diversi aspetti e sfaccettature proprie di questo ruolo. Questo elaborato si propone di analizzare i progressi fatti in campo dello studio del fenomeno dell’interpretazione (e della mediazione) in zone di conflitto. In primo luogo, sarà necessario definire chi effettivamente siano gli interpreti nelle aree di guerra, come e quando nascono e per quale motivo. A questo punto, saranno approfondite le responsabilità proprie di queste figure, ma anche le questioni etiche e morali affrontate sia dai mediatori, sia dalle istituzioni per cui lavorano, comprese quelle dell’identità e della fiducia. In seguito, il focus dell’elaborato si sposterà sui cosiddetti “non-professional interpreters”, sul loro reclutamento nella storia recente e sulle conseguenze causate da tali incarichi negli interpreti stessi. Infine, si prenderanno in analisi alcuni casi studio, in particolare quelli dell’Afghanistan e dell’Iraq, per cercare di capire in che modo e in quale misura gli interpreti in zone di conflitto siano tutelati da un punto di vista giuridico.
Abstract
Tutti sono a conoscenza degli innumerevoli conflitti che, negli ultimi trent’anni, hanno interessato diverse aree del mondo, coinvolgendo Occidente e Oriente, a partire dalla guerra del Golfo, nel 1991, passando per la guerra nei Balcani, per arrivare alla guerra civile siriana e alla recentissima occupazione russa in Ucraina. Ciò che tende a rimanere nascosto è che, di fianco alle forze militari e para-militari, come personale sanitario e scienziati specializzati in vari ambiti, in ognuna di queste situazioni hanno operato e operano tutt’oggi figure che sono tendenzialmente invisibili, almeno sotto il punto di vista della copertura mediatica: gli interpreti. La loro invisibilità, tuttavia, ha iniziato a venire meno a partire dai primi anni del XXI secolo per merito di alcuni studiosi di linguistica e sociologia che, mossi da svariate motivazioni, hanno analizzato e approfondito diversi aspetti e sfaccettature proprie di questo ruolo. Questo elaborato si propone di analizzare i progressi fatti in campo dello studio del fenomeno dell’interpretazione (e della mediazione) in zone di conflitto. In primo luogo, sarà necessario definire chi effettivamente siano gli interpreti nelle aree di guerra, come e quando nascono e per quale motivo. A questo punto, saranno approfondite le responsabilità proprie di queste figure, ma anche le questioni etiche e morali affrontate sia dai mediatori, sia dalle istituzioni per cui lavorano, comprese quelle dell’identità e della fiducia. In seguito, il focus dell’elaborato si sposterà sui cosiddetti “non-professional interpreters”, sul loro reclutamento nella storia recente e sulle conseguenze causate da tali incarichi negli interpreti stessi. Infine, si prenderanno in analisi alcuni casi studio, in particolare quelli dell’Afghanistan e dell’Iraq, per cercare di capire in che modo e in quale misura gli interpreti in zone di conflitto siano tutelati da un punto di vista giuridico.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Gianrossi, Sara
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Interpreti,conflitto,mediazione,aiic,iraq,afghanistan,npit
Data di discussione della Tesi
19 Luglio 2022
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Gianrossi, Sara
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Interpreti,conflitto,mediazione,aiic,iraq,afghanistan,npit
Data di discussione della Tesi
19 Luglio 2022
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