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Abstract
Il presente elaborato ha lo scopo di mettere in luce una figura lasciata in penombra dalla storiografia e dagli Interpreting Studies: l’interprete durante il colonialismo in Africa Occidentale Francese (AOF). Attraverso un approccio metodologico interdisciplinare viene svolta un’analisi del profilo, delle funzioni e del ruolo dell’interprete in un contesto asimmetrico come quello coloniale. I rapporti di potere tra interpreti, coloni francesi e popolazione autoctona vengono messi in rilievo al fine di cogliere la complessità della figura dell’interprete. L’intento è di determinare il livello di neutralità dell’interprete, e identificare le sfide etiche a confronto tra i vari contesti interpretativi. Al fine di “decolonizzare” la storia è necessario conoscere e riconoscere il ruolo e l’impatto dei gatekeeper di allora, che erano «bouche et oreille du commandant» (Bâ, 1973 : 69).