Identità digitale: uno studio della tecnologia blockchain

Quando si parla di sicurezza, è importante non dimenticare anche il concetto di percezione che si ha della stessa. Generalizzando, possiamo affermare che in un normale contesto di vita quotidiana ci sentiamo sicuri quando siamo in grado di conoscere e saper valutare autonomamente i fattori che ci metterebbero a rischio, in modo tale da agire consapevolmente e di conseguenza. Tuttavia, la stessa considerazione non si rende applicabile a tutti gli ambiti, soprattutto a quelli prettamente tecnologici dove il cosiddetto knowledge gap tra developer e utente finale risulta essere estremamente ampio. In tal caso infatti, la maggior parte dei sistemi, dispositivi o servizi, vengono forniti come "black box" (si pensi, per visualizzare il problema, ad un modem, piuttosto che ad un account di posta elettronica). Il corrente periodo storico si è già dimostrato essere un momento di forti richieste innovative, ed è proprio durante il corso di quest’ultimo anno che la popolazione italiana, come molte altre nel mondo, ha avuto modo di interfacciarsi direttamente con una di queste realtà: l’identità digitale. Questa tesi viene redatta con l’obiettivo di studiare in un’ottica super partes, e che tenga in considerazione l’utente medio, il ruolo che la tecnologia blockchain potrebbe giocare in questa corsa alla digitalizzazione richiesta dai tempi come soluzione ai problemi di sicurezza che ne derivano. Non per altro ci chiediamo se è davvero oro tutto quello che luccica, e se blockchain può realmente essere il silver bullet in grado di rivoluzionare anche il mondo delle identità digitali.