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Abstract
Il colore rappresenta un tratto distintivo per la qualità dell’aspetto della carne ed è il primo parametro che influisce sulla decisione di acquisto del consumatore. Se la concentrazione di mioglobina e la presenza di ossigeno sono i fattori principali che rendono la carne di colore rosso, ci sono altri fattori che concorrono alla formazione del colore, come la struttura e spaziatura nel muscolo e il pH finale. Per stabilizzare e migliorare il colore delle carni si interviene con la gestione di diversi aspetti, come il packaging (dalla composizione dell’imballaggio stesso alla miscela di gas immessa all’interno) e l’uso di additivi alimentari con continue ricerche su composti che non comportino rischi cancerogeni nell’uomo. In relazione a questo, sempre più consumatori richiedono sul mercato prodotti a base di carne senza aggiunta di nitriti e nitrati, per il loro coinvolgimento nella formazione di nitrosammine cancerogene; la protoporfirina di zinco sembra essere una soluzione per mantenere il colore rosso della carne senza l’uso di tali additivi. Un altro aspetto su cui è necessario porre attenzione è la misura strumentale del colore, relazionata con la percezione visiva, per valutare quali variabili è opportuno modificare per soddisfare la domanda dei consumatori rispetto le aspettative del colore. Le tecnologie che si occupano della stabilizzazione e del miglioramento del colore devono essere in continua crescita per arrivare a risultati tali da minimizzare il più possibile le carni invendute (determinando sprechi e perdite economiche) perché non conformi alle richieste di colore dei consumatori.
Abstract
Il colore rappresenta un tratto distintivo per la qualità dell’aspetto della carne ed è il primo parametro che influisce sulla decisione di acquisto del consumatore. Se la concentrazione di mioglobina e la presenza di ossigeno sono i fattori principali che rendono la carne di colore rosso, ci sono altri fattori che concorrono alla formazione del colore, come la struttura e spaziatura nel muscolo e il pH finale. Per stabilizzare e migliorare il colore delle carni si interviene con la gestione di diversi aspetti, come il packaging (dalla composizione dell’imballaggio stesso alla miscela di gas immessa all’interno) e l’uso di additivi alimentari con continue ricerche su composti che non comportino rischi cancerogeni nell’uomo. In relazione a questo, sempre più consumatori richiedono sul mercato prodotti a base di carne senza aggiunta di nitriti e nitrati, per il loro coinvolgimento nella formazione di nitrosammine cancerogene; la protoporfirina di zinco sembra essere una soluzione per mantenere il colore rosso della carne senza l’uso di tali additivi. Un altro aspetto su cui è necessario porre attenzione è la misura strumentale del colore, relazionata con la percezione visiva, per valutare quali variabili è opportuno modificare per soddisfare la domanda dei consumatori rispetto le aspettative del colore. Le tecnologie che si occupano della stabilizzazione e del miglioramento del colore devono essere in continua crescita per arrivare a risultati tali da minimizzare il più possibile le carni invendute (determinando sprechi e perdite economiche) perché non conformi alle richieste di colore dei consumatori.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Sgarra, Laura
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Carne,colore,rosso,mioglobina,pH,qualità,muscolo,packaging,additivi,gas,nitrosammine,strumenti,consumatori
Data di discussione della Tesi
14 Dicembre 2021
URI
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Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Sgarra, Laura
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Carne,colore,rosso,mioglobina,pH,qualità,muscolo,packaging,additivi,gas,nitrosammine,strumenti,consumatori
Data di discussione della Tesi
14 Dicembre 2021
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