Abstract
L’opera collettiva Vie privée et publique des animaux è una raccolta di racconti satirici, pubblicata nel 1842. I racconti sono stati scritti da numerosi autori: alcuni poco conosciuti, come P.J. Stahl e Gustave Droz, altri più celebri, come Honoré de Balzac. Tuttavia, la nascita del volume non sarebbe mai stata possibile senza il contributo del suo illustratore: J.J. Grandville. Il contenuto dei racconti, infatti, si ispirò proprio dalle sue litografie. Malgrado i riferimenti ai personaggi e agli eventi storici del tempo, i racconti riusciranno a scampare alla censura politica per via dei protagonisti a cui sarà data la parola: gli animali. Attraverso il mio lavoro di tesi ho cercato di riportare alla luce un’opera che di certo non è entrata nel canone letterario francese, ma che merita di essere riscoperta. Nel primo capitolo ho parlato della carriera artistica di Grandville, spiegando quanto il suo incontro con Balzac sia stato fondamentale per la futura collaborazione all’opera. Nel secondo capitolo ho descritto il contenuto di Vie privée et publique des animaux. L’opera è stata immaginata come un insieme di racconti scritti in prima persona dagli animali stessi, ormai stanchi di essere sfruttati dall’umanità. Verrà data a ogni animale la possibilità di scrivere un manoscritto, dando vita ad un’originale rivoluzione intellettuale. Nel terzo capitolo mi sono soffermata sull’interpretazione dei riferimenti storici e politici presenti nel testo. Nel quarto capitolo ho inserito la mia proposta di traduzione di un racconto di Balzac che non è stato tradotto nell’edizione italiana dell’opera: Guide-âne à l’usage des animaux qui veulent parvenir aux honneurs. Infine, nel commento finale, ho analizzato i problemi traduttivi che ho riscontrato seguendo le quattro categorie individuate dalla studiosa Christiane Nord. La documentazione sul contesto storico in cui Grandville e Balzac hanno vissuto è stata fondamentale per scrivere una traduzione fedele al testo di partenza.