Protesi retiniche per il ripristino della vista in soggetti affetti da retinite pigmentosa

Rapacchiani, Giulia (2021) Protesi retiniche per il ripristino della vista in soggetti affetti da retinite pigmentosa. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria biomedica [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract

La cecità è un disturbo invalidante che limita i soggetti che ne soffrono in termini sia fisici sia psicologici: attualmente a livello mondiale si contano oltre 30 milioni di persone ipovedenti o con compromissioni gravi della vista a causa di traumi, patologie o malattie genetiche neurodegenerative della retina connesse alla degradazione delle componenti retiniche neurali. In questo particolare contesto si farà riferimento alla retinite pigmentosa, malattia genetica neurodegenerativa degli strati più esterni della retina dove sono collocati i fotorecettori, componenti cellulari deputate alla trasduzione del segnale luminoso in elettrico, per la quale non esiste ancora una cura definita. Per provvedere al ripristino della vista in soggetti affetti da retinite pigmentosa, in seguito al successo dell’impianto cocleare, è stata valutata la realizzazione di protesi retiniche che provvedono alla stimolazione dei neuroni retinici ancora funzionanti in modo da poter trasmettere il segnale elettrico alla corteccia visiva. Oggi, rispetto alle prime sperimentazioni sono disponibili molte tipologie di protesi visive che, sebbene siano riuscite nell’intento principale di restituire la vista ai soggetti completamente o parzialmente ipovedenti garantiscono una qualità della visione ancora molto lontana da quella naturale. Il presente elaborato si proporne di analizzare l’evoluzione delle protesi visive intraoculari attualmente disponibili, che possono essere di diverso tipo in base alla localizzazione degli elettrodi di stimolazione, evidenziando vantaggi e svantaggi e in ultima analisi, partendo dalle limitazioni saranno discusse nuove tecnologie di stimolazione della retina e alcuni nuovi biomateriali impiegati per ovviare ai problemi di biocompatibilità a breve e lungo termine al fine di garantire un buon incapsulamento degli elettrodi nel tessuto retinico per una stimolazione più precisa.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Rapacchiani, Giulia
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
protesi retiniche,retinite pigmentosa,degenerazione fotorecettoriale,stimolazione retinica
Data di discussione della Tesi
1 Ottobre 2021
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