Il ruolo dell’interprete in ambito giudiziario: divario tra codici deontologici, aspettative delle istituzioni e realtà della pratica interpretativa

Ruggieri, Ilaria (2021) Il ruolo dell’interprete in ambito giudiziario: divario tra codici deontologici, aspettative delle istituzioni e realtà della pratica interpretativa. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Mediazione linguistica interculturale [L-DM270] - Forli', Documento full-text non disponibile
Il full-text non è disponibile per scelta dell'autore. (Contatta l'autore)

Abstract

Il presente elaborato è incentrato sull’analisi della figura dell’interprete in ambito giudiziario ed è volto ad illustrare come sussista un profondo divario tra il ruolo prescritto dai codici deontologici ed imposto dai principi etici, nonché auspicato dagli organi istituzionali (Magistrati, Avvocati, funzionari di Polizia Giudiziaria), e quello effettivamente riscontrabile nella realtà dell’attività interpretativa nello specifico settore. La coesistenza di peculiari fattori (situazioni comunicative asimmetriche, varietà di tipi di interazione, pluralità di tecniche di interpretazione, ecc.) che caratterizzano l’interpretazione in ambito giudiziario contribuisce a mettere in luce la sua singolarità, rendendolo un settore a sé stante rispetto alle altre declinazioni dell’interpretare. E’ stato operato un confronto tra i principi che regolano la condotta dell’interprete nei codici deontologici, la concezione che le istituzioni hanno della funzione interpretativa in ambito giudiziario ed il ruolo realmente assunto dal professionista nella pratica quotidiana. Si è constatato come i concetti di invisibilità, imparzialità/neutralità dell’interprete, la visione di tale figura come mera macchina traduttrice e semplice strumento di trasposizione del detto, siano raramente e pienamente riscontrabili nella condotta dell’interprete poiché ogni sua interpretazione riflette inevitabilmente la sua soggettività. Proprio per osservare sul campo il comportamento dell’interprete in ambito giudiziario e verificare sul piano pratico le riflessioni condotte nell’elaborato, sono stati analizzati tre distinti scambi dialogali mediati da un interprete relativi a casi penali realmente accaduti e prima d’ora mai analizzati. Per due di essi è stato possibile assistere direttamente alle udienze svoltesi presso la Sezione Penale del Tribunale Ordinario di Bologna. La peculiarità del terzo caso riguarda il complesso ed articolato procedimento penale relativo al noto crac del gruppo Parmalat.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Ruggieri, Ilaria
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
interprete in ambito giudiziario,singolarità dell'interpretazione in ambito giudiziario,profondo divario,asimmetria,codici deontologici,aspettative delle istituzioni,realtà della pratica interpretativa,imparzialità/neutralità,macchina traduttrice,invisibilità,soggettività,accuratezza,principi etici,norme comportamentali,procedimento penale,giusto processo,diritto all'assistenza linguistica,Tribunale Ordinario di Bologna,Caso Parmalat
Data di discussione della Tesi
1 Ottobre 2021
URI

Altri metadati

Gestione del documento: Visualizza il documento

^