Progetto e sviluppo di un algoritmo per la caratterizzazione dei circuiti di rallentamento in tachicardia da flutter atriale atipico

Il flutter atriale è un’alterazione del ritmo cardiaco che origina nell’atrio e si caratterizza per avere contrazioni frequenti, battito regolare e insorgenza improvvisa. Il disturbo insorge a causa di un circuito di macro rientro e si trasmette fino al ventricolo, arrivando a compromettere la gittata cardiaca e la circolazione sanguigna. Le nuove tecniche di ablazione transcatetere risultano essere una valida alternativa alla terapia farmacologica, presentando risultati nettamente migliori nel mantenimento del ritmo sinusale e migliorando la qualità di vita del paziente. Durante la procedura di ablazione, specifiche caratteristiche degli elettrogrammi in tachicardia atriale, quali ampiezza, morfologia e durata, possono fornire informazioni sullo stato elettrico del miocardio sottostante. Comprendere la natura degli elettrogrammi complessi è la chiave del trattamento delle aritmie. In questo contesto, il seguente studio sperimentale è mirato a sviluppare un algoritmo che consente, in modo del tutto automatico, di quantificare la durata delle attivazioni atriali così da fornire maggiore supporto all’elettrofisiologo in presenza di elettrogrammi complessi, superando uno dei limiti principali che si presenta durante la costruzione delle mappe di attivazione acquisite dal sistema di mappaggio. Inoltre, viene proposta una mappa paziente-specifica, sulla quale è possibile osservare la durata locale delle attivazioni per identificare visivamente le aree di rallentamento dell'impulso cardiaco. I risultati ottenuti elaborando i dati relativi a tre pazienti affetti da flutter atriale, rilevano un'accuratezza pari al 99.78%. Le informazioni estratte dalle mappe di durata dovranno essere integrate sia con la mappa di voltaggio che con la mappa di attivazione. In questo modo, sarà possibile distinguere meccanismi patologici (linee di circuito, linee di blocco) da quelli non patologici.