I droni nella supply chain: campi applicativi, requisiti tecnici e possibili scenari futuri

I veicoli a pilotaggio remoto, o più comunemente droni, stanno sempre più prendendo piede in una società che non ha più tempo per l’attesa e desidera tutto nel minor tempo possibile. Grazie alla loro versatilità, alla loro facilità di controllo e al loro prezzo accessibile, anche i più grande player logistici hanno iniziato ad intravedere in questi mezzi un modo per diminuire i costi, aumentare il livello di servizio e cavalcare allo stesso tempo l’onda dell’avanzamento tecnologico portato avanti dai principi dell’industria 4.0. All’interno dell’ottica supply chain, i droni hanno la capacità di migliorare i processi esistenti, come per esempio le attività effettuate nell’ultimo miglio, sempre più di cruciale importanza se pensiamo a quanti prodotti vengono consegnati ogni giorno in tutto il mondo; se guardiamo invece alla logistica indoor un drone permette di ottimizzare quelle operazioni che sono per definizione time consuming e di basso valore, come per esempio le attività di inventario. Non solo, se si osserva il topic da un punto di vista più ampio è possibile immaginare come questa nuova tecnologia possa avere un ruolo cruciale anche in altre attività logistiche non direttamente correlate ad ambienti produttivi, come per esempio le operazioni di logistica umanitaria, le attività di sorveglianza e di monitoraggio, l’agricoltura di precisione, e molto altro ancora. Il tema è quindi più complesso ed attuale di quello che sembra, ed è proprio questo il motivo per cui è necessario ora più che mai aggiornare lo stato dell’arte di questa tecnologia, con lo sguardo rivolto alle attività svolte in ambito supply chain. L’obiettivo della tesi è quindi quello di entrare nel dettaglio e scoprire come tutti i processi logistici più importanti possano essere influenzati dall’utilizzo dei droni.