Tecnologie di vinificazione per la produzione di un vino rosato Toscana IGT

Le origini del vino rosato risalgono all’antica Grecia, dove il vino rosso veniva mescolato con l’acqua perché fosse più gradevole. Da quel momento in poi, questo vino ha visto alternarsi fasi di popolarità e di relativi cali di consumo e gradimento. Vari studi, uniti alle statistiche su consumi e produzione dimostrano che in questi anni l’interessamento dei consumatori verso il vino rosato stia aumentando gradualmente sia in Europa che nel resto del mondo. In questo contesto, la cantina Ruffino ha deciso di lanciare un nuovo vino rosato Toscana IGT nell’annata 2019. Per la sua produzione sono stati scelti, a causa delle loro caratteristiche tre vitigni: Syrah, Pinot Grigio e Sangiovese, quest’ultimo vinificato utilizzando due protocolli differenti proposti da due case produttrici di prodotti enologici, con l’obiettivo di valutare quale dei due conferisce le caratteristiche migliori. In questa tesi sono stati analizzati e discussi l’andamento della fermentazione, l’evoluzione del colore dei mosti durante il processo di vinificazione utilizzando i parametri CIElab, i diversi protocolli utilizzati per ogni vitigno ed altri parametri di interesse enologico volti a valutare i punti critici e di attenzione di questo particolare tipo di vinificazione. Infine, per fornire una valutazione esauriente sul vino rosato ottenuto è stata commentata nel dettaglio l’analisi sensoriale proposta dagli enologi della cantina.